Prospettive

From now on: Supply Chain

Sfide e opportunità, da oggi in poi

L’attento monitoraggio della Supply Chain costituisce un elemento chiave nella fase di risposta all’emergenza così come in vista del ritorno alla normalità, sia per le aziende ancora attive sia per quelle sottoposte alla temporanea sospensione delle attività produttive.
 
A livello globale, circa il 75% delle imprese ha accusato un impatto sulla propria supply-chain a causa delle restrizioni logistiche legate all’epidemia Covid-19. In particolare, il 62% ha registrato ritardi e allungamenti delle tempistiche di consegna (che in media sono raddoppiate rispetto a fine 2019) dei componenti provenienti dai supplier cinesi. Nel mese di marzo, i produttori di componenti elettronici hanno stimato crescenti ritardi nei tempi di approvvigionamento: il 47% prevede un ritardo di cinque o più settimane.
La Cina rappresenta non solo il Paese da cui è scaturita l’epidemia ma anche il principale supplier al mondo per diverse categorie di prodotti, con una quota di mercato particolarmente alta nel comparto dei dispositivi di telecomunicazione (59%), dei prodotti farmaceutici come le vitamine (43%) e dell’abbigliamento (33%). Ad oggi, è evidente una forte dipendenza delle supply-chain internazionali da determinate aree geografiche, principalmente Cina, Corea e Giappone e gli Stati Uniti. Ciò sottolinea i potenziali rischi sistemici derivanti dalla concentrazione dei produttori di componenti critici per tutta la filiera industriale.
I settori maggiormente impattati dalla disruption e dai rallentamenti della supply chain a livello globale sono: Consumer (40%) e Industrial products (24%), seguiti da Automotive (19%)6. Per il 2020, a livello globale, si stima una contrazione degli scambi commerciali pari al 15,3%. Se prendiamo in considerazione l’Italia, a seguito del DPCM implementato a partire dal 23 marzo, il 57% delle attività industriali del nostro paese ha dovuto chiudere (48% della produzione); mentre il restante 43% ha continuato a lavorare a un ritmo molto ridotto a causa di una riduzione della domanda, delle difficoltà della logistica e del parziale blocco delle attività nei principali partner commerciali nei paesi in cui sono state introdotte misure di contrasto al Covid-19.

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Un modello di supply chain per il futuro

De-globalizzazione, digitalizzazione e Risk Management. Questi saranno i trend che a livello globale influenzeranno la supply chain. I modelli di supply chain, anche considerate l’incremento delle variabili, sono diventati altamente sofisticati e costituiscono una componente essenziale per la competitività di molte aziende. Tuttavia, la loro natura interconnessa e globale, potrebbe rendere questi sistemi potenzialmente vulnerabili, esponendoli a maggiori rischi in caso di shock con ritardi ed interruzioni. Molte aziende potrebbero non aver piena consapevolezza dell’impatto che emergenze globali potrebbero causare loro attraverso la supply chain. Che si tratti di un “cigno nero" come la pandemia in corso, una guerra commerciale, un atto di terrorismo, un cambiamento normativo, un picco nella domanda di un particolare prodotto in una regione specifica o il fallimento di un fornitore, le aziende devono essere pronte a far fronte all'imprevisto. Stanno emergendo nuove metodologie che possono migliorare notevolmente la visibilità sul proprio network, rendendo possibile un approccio agile e resiliente. Questo sarà possibile grazie all’impiego di tecnologie come l’IoT, il cloud computing, il 5G, l’Artificial Intelligence, la stampa 3D e la robotica.

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