Banche online e pricing

Nel contesto di grande trasformazione in cui vive l’industria bancaria, gli intermediari finanziari stanno affrontando importanti sfide al fine di consolidare nel tempo risultati positivi e continui. Il margine di interesse non offre più significativi spazi di manovra: le banche sono costrette a fare leva sulle commissioni nette, seconda grande componente di ricavo.

A tale scopo la modalità più immediata per effettuare questo tipo di operazioni consiste nell’attuazione di manovre di re-pricing. In particolare nel mondo delle banche dirette è in atto una rimodulazione delle condizioni economiche di prodotti e servizi offerti.

Muovendosi su tre direttrici fondamentali (rincaro per operazioni effettuate allo sportello, introduzione di una commissione sui prelievi sotto una certa soglia e canone per l’intestazione di conti/ carte), i player bancari diretti si stanno lentamente allontanando dai conti a “zero spese”, certificando un cambio di strategia e abbandonando l’offerta gratuita di servizi. Tali azioni certificano un cambio di paradigma dal “prezzo” al “valore”: le banche dirette sono ormai entrate in una nuova fase, puntando ad una valorizzazione e differenziazione della propria offerta tramite un arricchimento dei servizi di consulenza, nuove funzionalità nel mondo della monetica, un significativo miglioramento della customer experience e non solo.

Per poter applicare tali rimodulazioni anche a clienti esistenti, molti esempi in altri mercati certificano la necessità di un riconoscimento di valore come giustificazione delle revisioni delle condizioni economiche: il paradigma si evolve quindi da una sola logica di prezzo ad una di “valore”, declinata nella combinazione di prezzo e servizi offerti. Per le banche dirette incumbent, che dovranno affrontare i player prossimi ad entrare nell’arena competitiva abilitati dalla PSD2, sarà quindi cruciale l’efficace messa terra di questo cambio di paradigma.