2016 Global aerospace and defense outlook

Secondo il nuovo report di Deloitte dedicato all’andamento dell’industria aerospaziale – 2016 Global Aerospace and Defense Outlook – nel 2016 è prevista per il settore una crescita dei ricavi globali del 3%, un dato che per la prima volta negli ultimi anni è in tendenza positiva: nel 2013 infatti si era registrato un calo del 3,2%, nel 2014 dell’1,9% e per i 2015 era stato calcolato un declino dello 0,5%.

Negli ultimi tre anni il calo di fatturato del settore è stato largamente influenzato dalla diminuzione dei ricavi registrati dalla Difesa statunitense, mentre il segno positivo prospettato per il 2016 verrà alimentato principalmente dagli aumenti di bilancio previsti per la Difesa degli Stati Uniti, trainati dalle minacce di sicurezza globale, oltre che a livello mondiale dalla crescita dei bilanci del settore Difesa per le nazioni chiave.
Inoltre la crescita relativamente stabile del prodotto globale lordo (GNP), il prezzo inferiore del petrolio greggio e di altre materie prime e il continuo aumento della domanda di trasporto passeggeri stanno contribuendo alla crescita attesa dei tassi di produzione per i velivoli commerciali di prossima generazione.

"I bilanci della Difesa degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia, del Giappone, di alcuni Paesi del Medio Oriente e di altre nazioni chiave crescono in un momento in cui le minacce alla sicurezza nazionale si intensificano", spiega Gianluca di Cicco, partner di Deloitte ed esperto del settore A&D. "I ricavi globali nel sottosettore Difesa sono previsti in crescita nel 2016, trainati da governi che preferiscono dotare le proprie forze armate di piattaforme moderne e di tecnologie di ultima generazione che includono dispositivi informatici ed elettronici per la raccolta di informazioni e strumenti di attacco di precisione".

Il settore commerciale

Il settore commerciale è destinato a proseguire il trend decennale di tassi di crescita superiori alla media, trainato dall’aumento della domanda di trasporto passeggeri e da un ciclo di sostituzione veloce dei velivoli. 

"La domanda sempre crescente di trasporto passeggeri sta portando la velocità di produzione di velivoli a un livello senza precedenti, che nel 2015 è stata di circa il doppio rispetto alla media sperimentata 10 anni fa", continua Di Cicco.

Il settore della Difesa

I fattori chiave che negli ultimi quattro anni hanno determinato il calo dei ricavi del settore Difesa comprendono la cessazione del lungo periodo di conflitto armato in Iraq e Afghanistan e i tagli di bilancio da parte del Dipartimento di Difesa statunitense. Tuttavia, si prevede che le spese dedicate alla Difesa nel 2016 comincino con un trend positivo. 

La domanda internazionale di prodotti per la Difesa e militari sta aumentando, mentre le incertezze causate dalle tensioni in Medio Oriente, Europa dell'Est, Corea del Nord e Mare della Cina orientale e meridionale portano ad un aumento dei bilanci del settore. In particolare, Emirati Arabi Uniti (UAE), Arabia Saudita, India, Sud Corea, Giappone, Cina, Russia e altri governi coinvolti stanno già incrementando l’acquisto di attrezzature militari di nuova generazione. 

Settore Commerciale vs Difesa

I ricavi aggregati delle 20 principali aziende globali sono diminuiti del 3,2%, attestandosi a 177,8 miliardi di dollari US nei primi 9 mesi del 2015 (contro i 183,7 miliardi del 2014). Le principali 20 imprese americane del settore Difesa hanno registrato una diminuzione dei ricavi del 1%, sottolineando una certa lentezza nella ripresa. Al contempo, il settore commerciale continua la sua crescita: i 20 top player mondiali che i 20 top player con +0,3% e quelli statunitensi con +2,4% dei ricavi.

“Nonostante il rallentamento degli ultimi mesi, nel 2016 la crescente domanda di trasporto passeggeri e la conseguente aumentata produzione di velivoli commerciali porteranno a una crescita del settore. Il trend positivo dei prezzi del petrolio, la stabilità del settore e i bilanci in crescita per la Difesa a livello globale sono tutti fattori che fanno ben sperare non solo per il 2016, ma anche per i prossimi anni”, conclude Di Cicco.