Posted: 28 Jul. 2020 6 minuti Tempo di lettura

Guardare oltre la crisi

Costruire il nostro domani secondo nuovi paradigmi

L’emergenza causata dalla pandemia ha imposto riflessioni radicali sulle nostre priorità e sulle nostre abitudini. Abbiamo compreso nel profondo che le opportunità, così come le sfide, non appartengono al singolo ma all’intera comunità, che diventa sempre più globalizzata.

Superata la situazione d’emergenza, le aziende hanno intrapreso la fase di recupero sperimentando soluzioni coerenti con il nuovo contesto, dove le regole del passato potrebbero non essere più valide nella nuova normalità.

Come approfondito nel nostro recente studio “Time to Restart. Il percorso per la ripresa”, le organizzazioni devono considerare sei priorità strategiche da mettere in campo per uscire più forti dalla crisi scatenata dal Covid-19. Questi sei pilastri sono alla base del Recovery Playbook delineato da Deloitte a supporto delle aziende nel passaggio verso la nuova normalità: risanare il fatturato; aumentare i margini operativi; ottimizzare asset, passività e liquidità; accelerare la digitalizzazione; aggiornare l’organizzazione del lavoro; gestire le aspettative degli stakeholder.  

Ovviamente ogni azienda ha le sue peculiarità in termini di vissuto e struttura, oltre che di mercati geografici serviti e settori produttivi presidiati. Tali caratteristiche sono determinanti nel percorso da seguire per la ripartenza. Ciò significa che il Recovery Playbook è uno strumento che necessita di essere customizzato e adattato a ogni specifico contesto e azienda. Il punto di partenza di questo viaggio è però comune a tutte le organizzazioni: comprendere a fondo cosa è cambiato e come affrontare le future sfide strategiche.

Ma accanto alle difficoltà, ci sono anche delle opportunità di rilancio. Basti pensare agli aiuti che il Consiglio Europeo ha recentemente varato per sostenere la ripartenza economica. Grazie al Recovery Fund dell’UE, infatti, l’Italia avrà a disposizione circa 200 miliardi tra sussidi (80) e prestiti (120): si tratta di una grande quantità di risorse che potranno essere utilizzate per accelerare il rilancio del Paese e investire nei settori strategici, puntando su digitalizzazione, innovazione e transizione verso modelli di business più sostenibili.

Per concretizzare questa fase di rilancio del sistema Paese, è importante tenere in considerazione l’interesse di tutti gli stakeholder: istituzioni, aziende e cittadini. Anche questi ultimi infatti contribuiscono all’evoluzione del mercato, orientando i nuovi trend di consumo.

Per fare luce sui rapidi cambiamenti del contesto, nell'ultimo numero di MInD abbiamo preso in considerazione vari fattori, tra cui la sicurezza finanziaria degli italiani. Le rilevazioni periodiche effettuate da Deloitte indicano che il 40% della popolazione è preoccupata dall’idea di perdere il proprio impiego, mentre il 32% teme di non riuscire a fare fronte alle prossime spese. Inoltre, il 46% degli italiani sostiene di voler posticipare gli acquisti più onerosi. Tra questi, sono soprattutto i giovani (58%), di età compresa tra i 18-34 anni, a voler dilazionare le spese più ingenti.

Sul fronte della sicurezza percepita, i consumatori italiani stanno gradualmente ritrovando sicurezza nel fare acquisti in negozio: lo conferma il 56% degli intervistati nelle rilevazioni di giugno, un dato in aumento rispetto al 28% registrato a metà aprile. Allo stesso modo, gli italiani stanno lentamente ritornando a consumare in bar e ristoranti: un italiano su tre (36%) si sente a proprio agio ad andare al ristorante, evidenziando una crescita di qualche punto percentuale rispetto a fine maggio (31%). Tuttavia, il contraccolpo subito finora dall’HoReCa implica che la strada per ritornare a prosperare è ancora lunga.

Al tempo stesso, si è registrata una maggiore propensione al digitale nell’accedere a prodotti e servizi. Nonostante il ricorso all’e-commerce per il Food & Beverage sia ancora piuttosto limitato in Italia, i consumatori stanno imparando a servirsi maggiormente delle soluzioni offerte dal canale digitale. Ciò ha contribuito ad abbattere la principale barriera all’adozione: l’esperienza diretta. Nelle ultime settimane, infatti, il 9% degli italiani si è dichiarato interessato a fare la spesa online, a fronte di una fetta ancora importante di consumatori che predilige lo shopping presso il punto vendita (78%). È lecito credere che in futuro il consumatore sarà sempre più incline a considerare il solo canale digitale o le modalità miste, come il click and collect.

Le nuove possibilità offerte dal digitale devono diventare centrali nelle strategie delle aziende del Food, inclusi bar e ristoranti, i quali puntando sull’online possono sia coprire un need emergente che recuperare in parte le perdite subite con le misure di restrizione.

Se per il segmento HoReCa la strada del recupero è complessa, le aziende dell’industria agroalimentare si sono rivelate capaci di adattarsi ai cambiamenti del mercato, redistribuendo i prodotti destinati alla ristorazione verso la GDO. Questo costituisce un buon esempio di resilienza. Ciò è stato possibile grazie a una buona integrazione nel network di approvvigionamento e distribuzione, che ha consentito di individuare soluzioni alternative e di adattarsi al contesto in evoluzione. 

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Il mondo Consumer dopo il Covid-19: strategie per la ripresa

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Eugenio Puddu

Eugenio Puddu

Consumer Products Leader

Eugenio Puddu is a Partner of Deloitte & Touche S.p.A.; contributes to working groups on companies with growth potential and he is responsible for the EMEA working group on agri-food sector within the Italian firm. Eugenio has experience in listing operations both in the primary market and in the alternative market (AIM). Eugenio is the lead Partner for the audit of financial statements for major industrial companies. For Deloitte, he is responsible for the relationships with several Universities in Italy. He is a Certified Accountant and Auditor.