Cybersicurezza, Agenzia nazionale | Antonio Arfè È stato salvato
L’accelerazione impressa dal Governo per l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza in Italia rappresenta un tassello fondamentale posto a garanzia della sicurezza nazionale e delle infrastrutture strategiche del nostro Paese, ancor più rilevante alla luce della trasformazione digitale che ci attende. Questa novità infatti rientra nel progetto di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che identifica la cybersecurity come fattore abilitante per un Paese capace di guardare al futuro e quindi in grado di difendere le proprie funzioni essenziali attraverso capacità adeguate per prevenire e combattere gli attacchi informatici.
Nel Pnrr vengono destinati 9,75 miliardi di euro a digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione, inclusi 620 milioni di euro dedicati all’investimento in cybersecurity. Mettere in campo le misure necessarie vuol dire anche rendere più competitive le imprese del nostro tessuto produttivo, che devono sentirsi più sicure e resilienti di fronte a possibili attacchi che rappresentano un costo enorme tra interruzione dell’attività, ripristino dei sistemi e perdita di dati sensibili. Quanto accaduto a maggio, con l’attacco ransomware a Colonial Pipeline - gestore del maggiore sistema di oleodotti negli Stati Uniti - ha dimostrato quanto la protezione di un sistema nazionale non possa prescindere dalla difesa di ogni sua componente critica e questo impone un nuovo modello di sinergia tra il governo e il settore privato.
La nascita dell'agenzia, si legge nel provvedimento di approvazione del Consiglio dei Ministri, viene motivata con “la vulnerabilità delle reti, dei sistemi informativi, dei servizi informatici e delle comunicazioni elettroniche di soggetti pubblici e privati che possono essere sfruttati al fine di provocare il malfunzionamento o l’interruzione, totali o parziali, di funzioni essenziali dello Stato e di servizi essenziali per il mantenimento di attività, civili, sociali ed economiche”. L’agenzia quindi ha l’opportunità di diventare un modello internazionale, definendo un modello in sintonia con le ambizioni del PNRR. Rappresenta una sfida, ma è la strada per arrivare ad un ecosistema digitale, economico e sociale sicuro e resiliente. Ormai il tema riguarda tutte le sfere della società, a partire dai vertici politici e aziendali, ed è per questo che anche Deloitte – nell’ambito del progetto Impact for Italy lanciato all’inizio del 2020 – continua a supportare e a offrire i servizi più innovativi a grandi gruppi industriali e finanziari privati e alle istituzioni, al fine di contrastare vulnerabilità, cyber attack intenzionali e incidenti informatici.
Antonio has 20 years of experience in the advisory business at Deloitte. During his career he has supported the major commercial Banks in their Credit Transformation programs. He has also participated in the most significant risk transformation programs of the italian banking industry encompassing: IRB programs, Stress Testing and Asset Quality Review programs. Prior to become Risk advisory leader Antonio has covered a number of roles at Deloitte including Finance & Risk leader and banking sector leader.