Il cittadino consapevole | Trust
Il valore del Trust nelle scelte di consumo sostenibile
Il cittadino consapevole
Il tema della sostenibilità assume un ruolo sempre più centrale nelle scelte dei cittadini, influenzando tutti gli aspetti della vita quotidiana. Oggi, è un fattore determinante soprattutto nelle decisioni di consumo e nelle relazioni con le aziende. Cosa rende un brand sostenibile secondo gli italiani? Quanto il trust è rilevante per i consumatori? Come è percepito il rischio greenwashing? E come possono quindi le imprese creare valore per la loro attività, i loro clienti e la società attraverso azioni di sostenibilità?
Sono questi i temi di indagine della ricerca “Il Cittadino Consapevole: Il valore del Trust nelle scelte di consumo sostenibile”, quarto report dell’Osservatorio Deloitte sui trend di sostenibilità e innovazione.
Trust e sostenibilità: un binomio inscindibile
La fiducia verso il brand si conferma un driver d’acquisto rilevante secondo i consumatori italiani e la sostenibilità figura al terzo posto tra i fattori che determinano la creazione di fiducia (dopo prezzo e qualità).
Nondimeno, secondo il 71% degli intervistati, quando un’azienda prende una posizione pubblica rispetto a temi ESG e questa è condivisa dal consumatore, la loro fiducia verso il brand aumenta. Va notato che i consumatori badano molto agli aspetti sostanziali nelle azioni di sostenibilità, più che a quelli formali: decarbonizzazione dei processi produttivi, uso di materiali a basso impatto, ottimizzazione dell’utilizzo di risorse scarse riduzione di fonti fossili.
Green Marketing, Greenwashing e fonti d’informazione
I consumatori italiani utilizzano diversi strumenti per reperire informazioni sulla sostenibilità del prodotto: al primo posto c’è l’etichetta, seguita dalle certificazioni. Quanto è riportato sul packaging è quindi elemento fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia con il consumatore. Non a caso, il 41% dei cittadini desidererebbe etichette semplici sui fattori di sostenibilità del prodotto o servizio. I consumatori ritengono utile informarsi anche tramite i canali aziendali ufficiali, le recensioni online, l’opinione di esperti in materia e i media tradizionali.
I possibili danni per le imprese
9 consumatori su 10 attribuiscono intenzionalità alle aziende che mettono in atto pratiche di greenwashing e circa un quarto di questi è pronto a interrompere l’acquisto e la fruizione di prodotti e servizi dopo un episodio di ambientalismo di facciata. Oltre alla possibile perdita del cliente, l’azienda andrebbe incontro a recensioni negative (secondo il 38% del campione), genererebbe un passaparola negativo (36%), rischierebbe azioni di tutela da parte di associazioni di categoria (29%) e il servizio clienti potrebbe essere contattato per reclami (29%) o per la richiesta di restituzione del prodotto (26%) o di un risarcimento (21%).
Scarica il report per approfondire tutti i datidella ricerca.