Vita in Deloitte

Antonio Massari

Leggiamo l’intervista di Antonio, Senior Consultant Data Risk, che ci racconta il suo punto di vista ed esperienza di lavoro agile.

 

Ciao Antonio, come è cambiato il tuo modo di lavorare?

 

Il cambiamento è stato radicale e, aggiungerei, anche non sempre semplicissimo da assimilare. I ritmi di vita hanno subito una decelerazione importante mentre quelli lavorativi, per certi aspetti, sono diventati ancora più intensi. Lavorare da remoto ha indubbiamente dei lati positivi quali ad esempio una maggiore flessibilità e ottimizzazione della vita lavorativa con quella privata anche se, a lungo andare, vengono a mancare aspetti fondamentali della "routine" lavorativa che spesso diamo per scontato quali ad esempio il continuo, e prezioso, scambio professionale e di vedute con i colleghi di lavoro (anche nei momenti di pausa/extra lavorativi), la possibilità di legare con i nuovi arrivati e di estendere il proprio network professionale.

Con la riduzione degli spostamenti avrai guadagnato più tempo per te, come lo stai impiegando?

 

Abbattere il tempo impiegato per il tragitto casa-lavoro mi ha permesso, ovviamente, di dare più spazio alla mia vita privata e di dedicare più tempo alle mie passioni, come quella per le due ruote e per il video editing. Non essendo originario di Milano, inoltre, grazie al lavoro da remoto ho avuto la possibilità di tornare nella mia città e di trascorrere più tempo con la mia famiglia, ammirando con occhi diversi la bellezza della mia terra. Un bel cambio di prospettiva, all'inizio anche sofferto, che mi ha consentito di adottare un nuovo modo di lavorare, più flessibile ma allo stesso tempo ancora più incentrato sul raggiungimento dei risultati e degli obiettivi professionali.

 

Che consiglio daresti ai tuoi colleghi per trarre il meglio da queste giornate di lavoro agile?

 

Lavorare da remoto ci ha concesso, indubbiamente, maggiore autonomia e libertà nell'organizzazione del nostro tempo e del lavoro. Tuttavia, credo sia molto utile cercare di rispettare in maniera puntuale gli orari lavorativi e, ad eccezione di casi particolari, le stesse pause (pranzo/caffè) che scandiscono la giornata in ufficio. Questo perché, a mio modo di vedere, è sempre meglio puntare sulla qualità delle ore lavorate piuttosto che sulla quantità. Consiglio, infine, di mantenere sempre un buon dialogo anche con i colleghi con i quali non si lavora direttamente, per continuare ad alimentare i rapporti umani oltre che professionali e sentirsi sempre parte di un unico grande team.

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