Vita in Deloitte

Carolina Chello

Scopriamo insieme l’esperienza di Carolina Chello, Cyber Risk Analyst in Deloitte Risk Advisory, e la sua partecipazione alla community Women in Tech.

Ciao! Parlaci di te e del tuo ruolo in Deloitte.

Ciao, mi chiamo Carolina Chello e lavoro in Deloitte da 1 anno. Mi sono laureata in Ingegneria Industriale al Campus Biomedico di Roma e ho continuato i miei studi con un master in Cyber Security alla City University di Londra. Sono entrata in Deloitte Risk Advisory all’interno della function Cyber Security spinta dalla voglia di lavorare in un settore che ha sempre esercitato un certo fascino su di me, oltre ad essere un tema sempre più importante nella nostra quotidianità. La tecnologia è infatti una componente fondamentale nella nostra vita, ma dietro alle innumerevoli opportunità che ci offe, si nascondono molti rischi che devono essere gestiti e tenuti sotto controllo. Oltre all’interesse per la Cyber Security e per la mia carriera, ho diversi hobby. Mi piace andare a correre al tramonto, perché ho la possibilità di scaricare la tensione della giornata, tenermi in forma e godermi i colori del cielo. Nonostante la pandemia mi abbia fermato, rimane forte la mia passione per i viaggi e non vedo l’ora di ricominciare a vedere nuovi posti. Partire è per me un modo per poter conoscere nuove culture, nuovi paesaggi e diversi stili di vita.

Qual è stato il progetto più sfidante che hai seguito in Deloitte?

Il progetto che finora mi è sembrato più sfidante è stata una gara fatta per un cliente in ambito Energy. Questa tipologia di attività mi entusiasma molto, perché necessita di precisione, velocità, competenza e dedizione. Il fatto di giocarsi la possibilità di vincere una nuova opportunità di progetto in un ambito diverso da quelli precedentemente esplorati, il contatto continuo con figure manageriali, rendono per me il tutto più stimolante. In particolare, poter partecipare ad attività dove si è in contatto con persone con maggiore esperienza mi dà la possibilità di capire meglio come approcciare i problemi e risolverli. Un altro aspetto sfidante per me sono le tempistiche spesso ristrette che si hanno durante le gare, dove ci si gioca tutto in un limitato arco di tempo.

Come ti è stata di supporto la community Women in Tech?

La community di Women in Tech mi ha aiutato a capire che non ci devono essere schemi predefiniti in questo ambito professionale, come in altri settori si è liberi di fare scelte senza sentirsi costretti da stereotipi sociali anche qui deve essere lo stesso. Molte volte le ragazze si sentono spaventate dall’idea di intraprendere una carriera che è comunemente associata a uomini come può essere ad esempio l’informatica. “Women in Tech” mi ha fatto capire che si tratta solo di pregiudizi visto che la componente femminile diventa ogni giorno più forte e il lavoro non si limita alla sola “parte tecnica” ma ci sono aspetti umani, relazionali e organizzativi che a volte sono importanti se non preponderanti rispetto a quello che comunemente si crede. “Women in Tech” mi ha inoltre aiutato ad ambientarmi, è stato un gruppo di supporto importante che ha saputo fornirmi utili riferimenti quando ero appena arrivata in un ambiente lavorativo per me nuovo. La lezione più importante che porto con me da questa esperienza è sicuramente che il successo viene dal duro lavoro, dall'impegno e dalla dedizione, che potrei dire sono una delle migliori pratiche del nostro team.

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