Vita in Deloitte

Carolina De Luca

Scopriamo l’esperienza all’interno del percorso Owning My Growth di Carolina De Luca, Senior Manager in Deloitte Audit & Assurance.

Ciao! Parlaci di te e del tuo lavoro in Deloitte

Sono senior manager in Deloitte dal 2017, anche se la mia avventura qui è iniziata nel 2008, ben 12 anni fa ormai. Faccio parte della funzione Audit & Assurance e mi occupo della revisione contabile dei bilanci dei miei clienti. Per un periodo, tra il 2015 e il 2016 mi sono occupata di gare a livello internazionale e ho vissuto un po’ in giro per l’Europa. Oggi seguo ancora le gare nazionali, riuscendo a mantenere un collegamento con il team global con cui ho lavorato. E questo è uno dei motivi che mi porta ad amare il mio lavoro e ad essere così legata a Deloitte: ho avuto l’opportunità di fare tante esperienze, di viaggiare, di conoscere persone e di costruire una rete di contatti. Io credo che in Deloitte il coraggio venga alla fine premiato, magari non è sempre facile certo, ma la soddisfazione che si riceve alla fine è tanta. Un altro aspetto che amo del mio lavoro è che sono sempre in contatto con i ragazzi dei team che gestisco, e nonostante a volte lo stress sia tanto loro riescono sempre a darmi l’energia giusta per non mollare mai e per fare sempre meglio. Poi ci sono i clienti, per loro la voglia di lavorare con standard di qualità è sempre al massimo!

Sono anche la mamma di Vincenzo e la moglie di Sergio. Ho 2 fratelli maschi che mi hanno fatto crescere come una principessina, una mamma che è una leonessa, una bella famiglia non tanto numerosa ma con legami fortissimi, non sia mai che il Natale non lo si passi tutti insieme e con le stesse tradizioni di quando eravamo bambini!
Amo leggere, da quando ero una bambina, il mio sogno era quello di diventare una scrittrice, non so bene in quale passaggio mi sono persa considerando che ora faccio il revisore! Alterno periodi di campionato mondiale di pantofole e serie TV a periodi in cui torno a casa solo per dormine, ovviamente mio figlio è sempre con me!
Ultimamente mi sono anche avvicinata alla politica e faccio parte di un’associazione civica che ha partecipato alle ultime elezioni comunali del mio paese.
Gli amici sono fondamentali, cerco sempre di passare del tempo con loro, è una ricarica naturale per le pile esauste. Mi piace anche fare tanti viaggi on the road con mio marito: poter decidere man mano il percorso e gli orari, vedere tutto e fermarci quando e dove vogliamo ci regala un senso di libertà unico.

C’è una canzone di Vinicio Capossela che a un certo punto dice “questo è il male che mi porto da 30 anni addosso, fermo non so stare in nessun posto…” io mi sento cosi, non solo riferito a posti fisici o fisicamente definiti, è uno stato d’animo, devo sperimentare, scoprire e cimentarmi in cose nuove sempre!

Raccontaci la tua esperienza con Owning my growth

Il percorso che ho affrontato durante questa esperienza mi ha toccato molto, mi ha fatto riflettere e continuo anche ora, a distanza di tempo, a pensare ad alcuni aspetti e temi che abbiamo affrontato sia a livello collettivo, sia durante i colloqui individuali.

Durante gli incontri di gruppo abbiamo affrontato tante tematiche, sono nati dibattiti interessanti e ho scoperto che tante persone magari vivono alcune delle mie stesse situazioni; è stato interessante capire e scoprire il modo diverso che ognuno ha di affrontare le cose. Nei momenti di coaching individuale invece il percorso è stato più intimo, più concentrato su di me e sul mio modo di vivere ogni situazione.
Come ho detto prima, il percorso ha smosso qualcosa in me. Mi sono anche emozionata durante alcune fasi e non me lo aspettavo. Mi sono divertita, ho provato rabbia, ho scoperto delle cose all’apparenza banali e semplici ma che non riuscivo a vedere.

Possiamo dire che il filo conduttore erano le relazioni e la gestione dei rapporti interpersonali, la comprensione delle diverse personalità e la capacità di rapportarsi con esse. Ma quello che per me è stato fondamentale è il percorso che mi ha aiutato a fermarmi e riflettere e ascoltare e capire le emozioni che provo nelle diverse situazioni. Ho capito per esempio che a volte non ero arrabbiata con un collega per una determinata situazione ma con me stessa perché sapevo che sarebbe andata cosi dall’inizio ma non ho fatto nulla o non abbastanza per evitare quella situazione. Ho scoperto che in me convivono diverse forze interiori che spingono in direzioni diverse e che la mia fatica a volte è dovuta alla difficoltà di farle convivere. Ho realizzato forse in modo più chiaro chi sono e dove voglio arrivare ma soprattutto perché voglio arrivare proprio li.

Ho capito che devo dire a me stessa che sono stata brava e che sto facendo tutto bene e che i messaggi da dare alle persone con cui vivo, lavoro o semplicemente mi interfaccio devono essere modulati sulla base della diversa modalità ricettiva del mio interlocutore, se voglio che abbiano il giusto effetto.
In conclusione, a mio parere, si tratta di un progetto ambizioso, che avrebbe bisogno anche di più tempo, ma che ritengo essenziale.

L'hai trovato interessante?