Vita in Deloitte

Maria Spira

Con l’emergenza Coronavirus ci siamo trovati a cambiare le nostre abitudini e il nostro modo di lavorare. Ciononostante abbiamo saputo non solo adattarci, ma anche trarre il meglio da questa situazione. Leggi di come le nostre persone hanno saputo affrontare questi cambiamenti nel lavoro e nella vita di tutti i giorni.

Abbiamo intervistato Maria, senior consultant e mamma, per sentire cosa ha significato per lei questo cambiamento:

Ciao Maria, come è cambiato il tuo modo di lavorare?

Il lavoro agile ha aggiunto maggiore consapevolezza di quanto l’innovazione possa cambiare il nostro modo di lavorare, migliorandolo. La flessibilità delle condizioni di lavoro e la scelta autonoma dello spazio, rendono possibile la creazione di una postazione personalizzata, senza la preoccupazione di invadere lo spazio altrui. In questi giorni, è molto bello lavorare condividendo il tavolo con i miei figli ed averli intorno a me. Il disordine dei loro libri allevia la preoccupazione del momento.

Con la riduzione degli spostamenti avrai guadagnato più tempo per te, come lo stai impiegando?

Il tempo recuperato lo dedico all’unica ragione della mia vita: marito e figli.
Oltre al mio lavoro, ho altre due passioni: L’arte culinaria e lo sport, per cui sono felice di poter preparare un piatto caldo ai miei figli in alternativa al solito cibo riscaldato al forno a microonde. Ogni momento di pausa della giornata, è diventato un’occasione per confrontarci su qualsiasi argomento; rafforzando il nostro senso di appartenenza e di essere una famiglia.
In questo particolare periodo, mio marito ed io siamo stati piacevolmente sorpresi, dall’invito dei nostri figli a partecipare alle loro attività di studio e ludiche. Tutto ciò ha reso consapevoli entrambi, di quanto a volte ignoriamo il bisogno dei nostri figli, di viverci anche in altri momenti della giornata e non soltanto al termine quando si rientra dal lavoro.

Che consiglio daresti ai tuoi colleghi per trarre il meglio da queste giornate di lavoro agile?

Suggerirei di basare il proprio impegno non tanto sul tempo che si trascorre lavorando, ma sui risultati da raggiungere/raggiunti, perché solo così, si può dedicare il tempo che si guadagna dal lavoro agile: alle proprie passioni, alle persone care e alla famiglia.

Il mio appello è: “I ritmi frenetici del quotidiano ci hanno resi temporaneamente sordi a qualsiasi richiesta di aiuto da parte di familiari e amici. Non siamo del tutto indifferenti, ed è per questo, che se i pochi momenti di riflessione che abbiamo anche a causa di situazioni spiacevoli, ci restituiscono: l’udito, la vista e il buon senso, facciamo in modo che sia una guarigione senza ricadute ma con un solo ed unico precedente.”

L'hai trovato interessante?