Capital Management nel framework Solvency II

Il passaggio a Solvency II dal 1° gennaio 2016 è il cambiamento regolamentare più significativo che il settore assicurativo europeo abbia affrontato da decenni. La normativa ha innanzitutto modificato la modalità di determinazione dei requisiti patrimoniali di vigilanza, rivisitandone completamente il legame con i rischi assunti dall’impresa. Per la prima volta, il capitale regolamentare è direttamente influenzato dalle strategie di investimento e la situazione patrimoniale è esposta alla volatilità dei tassi di interesse e degli altri fattori finanziari. 

In questo contesto, la gestione efficace del capitale diventa un aspetto vitale per le imprese assicuratrici, così come lo è per il settore bancario dall’introduzione di Basilea II non solo per le aziende quotate, ma per i Consigli di Amministrazione di tutte le imprese, in virtù delle responsabilità nei confronti degli azionisti, degli assicurati e di tutti gli stakeholders.

Con l’obiettivo di facilitare un confronto tra l’Industria assicurativa e qualificati operatori istituzionali, Deloitte ha organizzato un evento dedicato al Capital Management nel settore assicurativo. L’incontro è previsto il 27 giugno presso la Greenhouse della sede Deloitte di Milano (Via Tortona 25). Gli interventi si focalizzeranno soprattutto sulle opportunità e sulle soluzioni di gestione efficace del capitale, con esempi pratici di operazioni diffuse sul mercato.

In apertura di lavori verrà presentato un sondaggio sul Capital Management condotto a livello EMEA che ha visto la partecipazione di 50 imprese assicurative su un totale 10 di Paesi. Tale indagine, condotta nella seconda metà del 2015, approfondisce il tema sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello della maturità delle diverse soluzione di gestione del capitale.

Principali evidenze emerse dalla survey sul Capital Management:

• Meno del 50% delle compagnie assicurative EMEA intervistate possiede un dipartimento dedicato al Capital Management e, anche quando esiste, è dipendente dalle attività svolte da altri, in particolare dalle funzioni Risk, Actuarial e Investment
• Le decisioni relative al Capital Management sono attualmente prese in una serie di diversi comitati come il Risk/Capital Committee e Investments Committee, anche quando un Capital Management Committee ad-hoc è in funzione
• Sebbene l’area Risk sia tipicamente molto coinvolta nel Capital Management, il sondaggio realizzato evidenzia che, fatta eccezione per Irlanda e Grecia, è tipicamente il CFO ad avere l’ownership in materia
• Gli FTE nei dipartimenti dedicati specificamente al Capital Management variano in base alle dimensioni dell'impresa, con una media di 5.5 FTE, e un range che va da 3 a 13 FTE

• Il panorama del Capital Management è cambiato enormemente negli ultimi 5 anni, in preparazione di Solvency 2. Il 76% dei partecipanti ha dichiarato di aver migliorato i propri modelli operativi in risposta alla nuova regolamentazione, ma solo il 52% ha considerato potenziali strategie di ottimizzazione del capitale
• Nei prossimi 5 anni il 90% dei partecipanti si aspetta di focalizzarsi sull’ottimizzazione del capitale, con impatti previsti su fonti e uso dello stesso, così come sui sistemi di modellizzazione e sugli approcci utilizzati
• Le strategie di ottimizzazione del capitale più utilizzate riguardano la definizione di strategie di investimento che ottimizzano rischio e rendimento e il trasferimento del rischio interno ai gruppi. Nei prossimi anni si pensa saranno considerate singole operazioni di ottimizzazione del capitale, nonché politiche di prodotto efficienti dal punto di vista dell’uso del capitale
• Sempre più aree di business sono coinvolte nei processi di pianificazione del Capital Management. Attualmente le principali decisioni strategiche in materia sono la politica dei dividendi, la strategia di riassicurazione e di prodotto