Comunicati stampa

Arriva iDA, l’assistente personale per chi convive con la dermatite atopica

Aiuta i pazienti nella ricerca del Centro specializzato più vicino e li supporta nella prenotazione di una visita dermatologica

Milano, 10 settembre 2020 – Per aiutare le persone con dermatite atopica a trovare il supporto più adeguato alle proprie esigenze, è attivo da oggi iDA, il servizio informativo gratuito messo a disposizione da Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, per chi ha necessità di consultare uno specialista in dermatologia. Il lancio di iDA avviene in prossimità della Giornata Mondiale di sensibilizzazione sulla Dermatite Atopica (World Atopic Eczema Day) del 14 settembre, promossa in tutto il mondo da GlobalSkin, l’alleanza internazionale delle organizzazioni dei pazienti dermatologici. 

Accessibile attraverso l’hub dedicato alla dermatite atopica dermatopia.it, iDA è una vera e propria assistente personale: aiuta gli utenti a individuare i Centri specializzati in dermatite atopica più vicini a loro e ad accedere in modo rapido e semplice al percorso di gestione più appropriato per la propria condizione. Tramite operatori telefonici qualificati, fornisce tutte le informazioni necessarie sul Centro individuato insieme all’utente e su come prenotare una visita, facendo risparmiare tempo.

“Proseguendo nel nostro impegno per le persone con dermatite atopica, abbiamo pensato a un innovativo servizio da remoto che garantisca loro un aiuto concreto: un’assistente personale che, attraverso una semplice telefonata, permette a chi ne ha bisogno di ricevere immediatamente informazioni utili e verificate per poter accedere alla struttura ospedaliera per la presa in carico da parte di uno specialista dermatologo,” commenta Alessandro Crevani, Head of Immunology, Sanofi Genzyme. “Un ulteriore supporto a beneficio anche della sicurezza del paziente e del lavoro degli operatori sanitari, in un momento particolare per la salute pubblica.”

iDA amplia e integra i servizi che Sanofi ha pensato e ideato per i pazienti con dermatite atopica, presenti sull’hub dermatopia.it. In particolare, è un’evoluzione del servizio “Trova Centro”, attivo dallo scorso anno e che consente la localizzazione su mappa dei Centri specializzati presenti sul territorio nazionale. Rispetto a questa funzionalità, iDA offre il vantaggio di poter parlare direttamente con operatori qualificati che possono assistere e guidare il paziente nell’individuare il centro e nel prenotare una visita specialistica. Inoltre, iDA è strettamente collegato al servizio “Un test per te”, un breve questionario di auto-valutazione che fornisce informazioni e indicazioni personalizzate in base alle risposte dell’utente.

iDA è realizzato in collaborazione con Deloitte Consulting, leader mondiale nella consulenza Life Science, e International Care Company, leader nella fornitura di servizi Healthcare digitali e di assistenza a distanza, responsabili dell’erogazione del servizio informativo.

Come funziona iDA

Contattare iDA è molto semplice: è sufficiente visitare l’hub dermatopia.it e chiamare il numero telefonico gratuito indicato, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00 e il sabato dalle 9:00 alle 12:00.

Risponderà un operatore qualificato di iDA che indicherà al paziente il Centro specializzato più vicino e fornirà tutte le informazioni utili per la prenotazione di una visita dermatologica: indirizzo e contatti del Centro, modalità di prenotazione, documenti necessari.

Al termine della chiamata, iDA invierà al paziente una mail con il riepilogo delle informazioni condivise durante il contatto telefonico, in modo che siano sempre a portata di mano e fruibili dal paziente.

I numeri della dermatite atopica in Italia

La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica che colpisce la cute del viso e del corpo di neonati, bambini e adulti. È una tra le condizioni dermatologiche più diffuse e problematiche nei Paesi industrializzati: colpisce il 5-20% dei bambini e il 5-8% degli adulti. Nel 40-60% dei casi tende a migliorare durante l’adolescenza, ma si possono anche avere recidive oppure una prima comparsa della malattia in età adulta (33%).[i],[ii],[iii]

L’esatta epidemiologia in Italia non è del tutto chiarita, ma la dermatite atopica nelle sue forme di varia gravità colpisce un numero significativo di persone. Una indagine sui centri specialistici italiani (dermatologici, allergologici) ha individuato oltre 35 mila pazienti adulti seguiti in Italia, di cui circa 8 mila pazienti affetti dalla forma piu’ grave della malattia. Inoltre, appaiono frequenti anche in questa indagine le patologie concomitanti, soprattutto asma e rinosinusite cronica con poliposi nasale.[iv]

Manifestazioni tipiche della patologia sono: rossore della pelle, prurito intenso e persistente, desquamazione e lesioni cutanee, a volte accompagnate da essudazione superficiale e infezioni.

Nelle forme moderate-gravi, la dermatite atopica è caratterizzata da lesioni che possono coprire la maggior parte del corpo, spesso accompagnate da secchezza, ferite essudanti e prurito intenso e persistente, uno dei sintomi più difficile da sopportare per i pazienti.[v],[vi],[vii] A causa del prurito e delle lesioni, spesso localizzate in zone sensibili e visibili, la dermatite atopica compromette significativamente la qualità di vita dei pazienti, con disturbi del sonno e un aumento di sintomi di ansia e depressione.[viii],[ix]

 

[i] Pesce G, et al. J Eur Acad Dermatol Venereol  2015
[ii] Kim JP, et al.  J Am Acad Dermatol 2016
[iii] Barbarot S, et al. Allergy 2018
[iv] Indagine Stethos per Sanofi Genzyme, 2017.
[v] National Institutes of Health (NIH). Handout on Health: Atopic Dermatitis (A type of eczema) 2013.
[vi] Mount Sinai. Patient Care Atopic Dermatitis
[vii] Guideline to treatment, European Dermatology Forum.
[viii] Zuberbier, T et al. Patient perspectives on the management of atopic dermatitis. J Allergy Clin Immunol  vol. 118, pp. 226-232, 2006.
[ix] Torrelo A et al. Atopic dermatitis: impact on quality of life and patients' attitudes toward its management. Eur J Derm. 2012 Jan-Feb;22(1):97-105.

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