Comunicati stampa

First Fashion Education Market Monitor Summit

L'evoluzione dei modelli organizzativi nella moda 

Si è svolto presso il 31° piano del Grattacielo Pirelli il ‘First Fashion Education Market Monitor Summit’, la prima inchiesta sull’evoluzione dei modelli organizzativi nella moda per chiarire e analizzare il ruolo della formazione nel fashion system. Istituto Marangoni presenta i risultati di una ricerca realizzata in partnership con Deloitte, leader mondiale nel settore della consulenza, che indaga il ruolo delle scuole di moda in Italia e nel mondo all’interno del sistema moda.

Milano,10 ottobre 2017 - Il Summit, moderato da Maria Latella, rappresenta l’occasione per un dibattito sulle tematiche della formazione in ambito moda e sulle necessità attuali del mercato della fashion industry. All’incontro, patrocinato da Camera Nazionale Della Moda Italiana e Regione Lombardia, partecipano esponenti di spicco del fashion system tra i quali Brunello Cucinelli, presidente Brunello Cucinelli e Santo Versace, Presidente Gianni Versace oltre a Cristina Tajani, Assessore a Politiche del Lavoro, Attività Produttive, Commercio e Risorse Umane.

La ricerca ha come obiettivo quello di analizzare il sistema della fashion education su scala globale, valutandone lo stato dell’arte, le principali tendenze evolutive ed il posizionamento competitivo delle scuole italiane. Inoltre lo studio analizza anche i bisogni formativi e l’evoluzione delle skills richieste dalla industry e come le fashion school riescano a formare talenti in linea con i requisiti aziendali.

Principali punti emersi dal report

A livello globale il mercato della fashion education vale 760 milioni di Euro e si sviluppa principalmente in Europa e Nord America. Si tratta di un mercato attualmente frammentato che tende verso una maggiore concentrazione a fronte degli ultimi trend che rilevano lo sviluppo ed il consolidamento di Gruppi internazionali operanti nel settore dell’education.

Il mercato della fashion education su scala globale riporta una crescita media del 6% (CAGR 2012-16) trainata principalmente dall’Asia Pacific e dall’Europa che registrano dei tassi di sviluppo superiori al mercato complessivo.

In Italia, il mercato della fashion education vale 75 milioni di Euro con un tasso di crescita medio annuo del   + 9% (CAGR 2012-16).

Le scuole italiane coprono una quota di mercato su scala mondiale pari a circa il 15%, in questi ultimi anni in forte crescita per effetto di una maggiore internazionalizzazione. Non solo: le scuole italiane assumono un ruolo di leadership, in termini di placement, nell’ambito del Fashion Styling, mentre per il Fashion Design competono con quelle del Regno Unito e degli Stati Uniti.

Le scuole francesi guidano la classifica del fashion business placement, anche se l'offerta italiana sta migliorando.

Tra le principali priorità organizzative delle aziende del fashion system, si riscontra lo sviluppo di nuove figure professionali che favoriscano la congiunzione tra il mondo creativo verso quello business e di figure che possano assumere il ruolo di “brand identity ambassador”. 

Le fashion school possono giocare un ruolo fondamentale nel sostenere l’evoluzione e lo sviluppo dell’industria del settore, indirizzando in maniera efficace il percorso formativo e accademico degli studenti attraverso un’offerta didattica sempre al passo con le richieste del mercato. Dall’altro lato, è importante che la fashion industry incentivi la crescita e la formazione dei giovani talenti con attività di mentoring dedicate.

‘Questa ricerca - afferma Roberto Riccio, Group Managing Director di Istituto Marangoni - fa emergere aspetti della fashion education difficilmente riscontrabili senza un’analisi accurata come questa e ci offre un valido spunto di riflessione per il futuro. Speriamo che questo Summit rappresenti il proseguimento di un dialogo sempre più aperto tra domanda e offerta, atto a consolidare il primato Italiano nell’ambito della fashion education’.

“L’Italia, sul fronte della fashion education, ha competenze, tradizioni, professionisti e strutture di primissimo livello - spiega Tommaso Nastasi, Partner di Deloitte e promotore del report - Si tratta di un asset sul quale l’intero sistema-Paese ha il dovere di investire, a supporto dell’intero settore del fashion che, per competere, ha necessariamente bisogno di un capitale umano sempre più qualificato”. 

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