Posted: 24 Jul. 2020 4 minuti Tempo di lettura

Materie Stem e Gender Gap

Servono incentivi per la formazione tecnico-scientifica delle ragazze

Si laureano meglio e più velocemente dei loro colleghi maschi, eppure le ragazze impegnate in percorsi universitari STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) sono ancora pochissime in Italia. Rappresentano infatti appena un quarto del numero complessivo di iscritti alle facoltà STEM (che, a loro volta, sono pari al 27% del totale degli studenti universitari). Una minoranza nella minoranza.

Una situazione preoccupante che come Deloitte da tempo sperimentiamo quando attiviamo le candidature per le posizioni professionali più innovative di taglio scientifico-tecnologico. Abbiamo quindi voluto approfondire a fondo questo tema con la prima ricerca dell’Osservatorio della nostra Fondazione. Si tratta di uno studio ricco di spunti che ci permette -  e forse ci impone – di fare alcune riflessioni sulla carenza di donne che, ancora oggi, caratterizza il mondo STEM. Una grande perdita per tutto il sistema Paese, se si considera il valore aggiunto che queste donne potrebbero portare alle imprese e alle istituzioni italiane.

Se la popolazione femminile interessata alle materie tecnico-scientifiche è ancora così scarsa, gli stereotipi di genere - che, ancora oggi, fanno parte dell’immaginario collettivo - contribuiscono certamente in modo negativo. Le bambine fin da piccole hanno molti meno modelli di riferimento all’interno del mondo della scienza e questo spiega lo “scarso interesse” che le ragazze hanno verso le materie STEM: ben il 66% delle nostre intervistate (contro il 59% dei maschi) ha infatti dichiarato che l’assenza di interesse per queste materie è stato un deterrente fondamentale che le ha portate a scartare l’ipotesi di una carriera STEM. Dalla ricerca risulta inoltre che Il 29% degli occupati in ambito STEM ritiene che queste materie siano più adatte ai maschi. Questo viene smentito dalle valutazioni dei professori: tra quelli da noi intervistati solo 1 su 10 pensa che le materie STEM siano più affini alle capacità “naturali” degli uomini.

Oltre ad essere meno interessate alle materie STEM, le studentesse si sentono meno sicure delle loro competenze: mentre i ragazzi che non intraprendono una carriera STEM perché sentono di non avere conoscenze adeguate costituiscono il 16% degli intervistati, tra le donne la stessa percezione riguarda il 24% del campione. Un gap di genere sulla self-confidence che si riscontra in molti altri ambiti e che non riflette in alcun modo le capacità reali dimostrate da ragazzi e ragazze nelle materie tecnico-scientifiche.

Se, infatti, le donne fossero davvero meno brave dei colleghi uomini, non si spiegherebbe perché le stesse si laureano in media con un voto di 103,4 – contro il 101,8 degli uomini. Né si giustificherebbe il minor tempo impiegato dalle ragazze per conseguire il loro titolo di studio.

Alla luce di questi dati è venuto il momento di mettere da parte gli stereotipi e di investire sulla formazione STEM, incentivando il più possibile il coinvolgimento delle ragazze in questo universo. 

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"RiGeneration STEM. Le competenze del futuro passano da scienza e tecnologia"

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Stefania Papa

Stefania Papa

Partner

Stefania è Senior Partner del Financial Advisory di Deloitte Italia. Nel corso della sua carriera professionale, ha contribuito alla creazione e allo sviluppo della divisione Deloitte Forensic in Italia e maturato un’esperienza ventennale come Partner responsabile in importanti incarichi nazionali e internazionali di Fraud e Financial Crime Investigation, Digital Forensic (anche in ambito Cyber incidente response) e Third Party Due Diligence nonché in progetti di advisory, prevention e mitigation dei rischi di frodi e financial crime, beneficiando a tal fine delle significative conoscenze acquisite a livello di detection e indagine. L’esperienza professionale include l’attività di supporto tecnico in contesti di dispute & litigation, assumendo anche il ruolo di consulente tecnico di parte e di ufficio in procedimenti civili, penali e arbitrali. Dopo aver rivestito rilevanti incarichi di management interni (Talent Leader di Deloitte Financial Advisory e People & Purpose Leader di Deloitte Italia, Grecia e Malta), da giugno 2023 è responsabile della “Financial Crime integrated offering” di Deloitte in Italia.