Posted: 29 Sep. 2020 4 minuti Tempo di lettura

Mondo digitale e mondo fisico, l’interazione rimane prioritaria per agevolare nuovi progetti e idee

In qualsiasi ambito è diventato necessario ripensare il nostro modo di lavorare. E il fatto che le nuove generazioni siano al centro di questa svolta, vivano questa rivoluzione da protagonisti, è un vantaggio per il futuro di tutti. Nessuna relazione digitale potrà mai sostituire la presenza fisica quindi rimane prioritario far coesistere queste modalità e far emergere i veri valori nei contesti più diversi. Se la nostra settimana lavorativa o di studio è fatta di giornate “digitali” e di giornate di presenza fisica per meeting, formazione e creatività occorre non soltanto ripensare gli spazi, ma anche la programmazione stessa delle singole attività, per distinguere in modo nitido ciò che viene svolto in presenza e quello che viene svolto da remoto.

Alla luce della pandemia che stiamo vivendo, la presenza fisica non va cancellata. Piuttosto va mantenuta per la fase di incontro, pianificazione e formazione dove la creatività è preponderante e permette di progettare qualcosa a livello collettivo. Per sospingere lo spunto creativo è fondamentale accompagnare il mondo digitale con i benefici del mondo fisico, ripensando gli spazi e archiviando la logica dell’open space che vede decine di ragazzi lavorare singolarmente e in autonomia, senza un confronto costante e diretto.

L’interazione tra digitale e presenza fisica vale non solo per il mondo del lavoro, ma anche per le imprese e il mondo dell’istruzione, dalla scuola all’università. A questo modus operandi tipico del New Normal che ci attende, bisognerà accompagnare un progresso tecnologico in linea con le ambizioni del nostro Paese e un avvicinamento ulteriore dei nostri giovani alle competenze più richieste sul mercato del lavoro, come i profili STEM che il nostro network ha messo al centro della prima edizione dell’Osservatorio di Fondazione Deloitte. Dalla nostra ricerca è emerso che sebbene a livello nazionale 1 studente STEM su 2 sia iscritto a ingegneria, solo 1 su 10 è iscritto alle facoltà ingegneristiche che rispondono alle esigenze emergenti del mercato del lavoro. E in generale in Italia gli studenti universitari iscritti a facoltà STEM rappresentano soltanto il 27% del totale, un trend con variazioni annue minime negli ultimi 10 anni e che va invertito per indirizzare i nostri ragazzi verso le discipline tecniche e scientifiche, pietra miliare del futuro che ci attende.

Si parla sempre più spesso di fuga dei cervelli all’estero e siamo di fronte a un trend radicato che riguarda sia le Università sia le imprese. Personalmente non sono per ostacolare o combattere la partenza dei nostri ragazzi. Oggi le nuove generazioni hanno sempre più il desiderio e l’ambizione di andare altrove, di scoprire nuove realtà e diversificare il percorso di crescita. Il problema nasce dopo e non riguarda soltanto la poca attrattività del nostro Paese bensì la scarsa valorizzazione di coloro che sono andati all’estero e poi sono rientrati in Italia. A prescindere dalla specializzazione o dal mestiere, a volte l’esperienza in altri Paesi rappresenta addirittura un ostacolo e viene premiato solo chi è rimasto sul territorio nazionale. A questo punto è diventato necessario ripensare e creare le giuste condizioni per l’inserimento di chi è andato all’estero e che, viste le condizioni attuali, spesso non trova motivo per tornare. Sottolineo inoltre che nonostante l’attuale fase di incertezza, legata all’evoluzione della pandemia in atto, bisogna sempre mantenere una proficua collaborazione tra università e aziende per la formazione delle nuove professioni digitali e per garantire il massimo degli standard in un processo di formazione altamente qualificato da non mettere a repentaglio.

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Alessandro Mercuri

Alessandro Mercuri

Consulting Leader

Alessandro Mercuri è il nuovo Amministratore Delegato di Deloitte Consulting Srl, la società di consulenza appartenente al network di Deloitte, con responsabilità su Italia, Grecia e Malta. Laureato in economia alla Bocconi, partner di Deloitte Consulting dal 2002, ha maturato una significativa esperienza in progetti di Business Transformation ed è diventato punto di riferimento di diversi clienti del settore bancario e finanziario. Nel corso della sua carriera in Deloitte, inoltre, ha ricoperto ruoli di management sia a livello nazionale che internazionale.