Posted: 17 Nov. 2020 2 minuti Tempo di lettura

Salute & Benessere, tecnologie avanzate e sinergia pubblico-privato per cogliere il cambiamento

La pandemia sta affliggendo il mondo, con il settore Salute & Benessere al centro di questo tsunami contro cui stanno lottando ormai da mesi medici, infermieri e tutto il personale sanitario. In poco tempo sono arrivati dei cambiamenti così radicali da portare alla necessità di ridefinire l’attuale sistema, utilizzando l’innovazione per rispondere a nuovi bisogni e nuove sfide. Come ho raccontato nel corso del focus dell’Innovation Summit 2020, «Umanesimo digitale, stella polare della ripresa», l’innovazione antropocentrica è una risposta concreta ai recenti cambiamenti del settore Salute & Benessere. Permette di ripensare a nuove logiche di accesso e fruizione delle cure, come la telemedicina, a nuove tipologie di prodotti e servizi e a nuove disponibilità di spesa e preferenze.

In questo contesto, il rapporto umano rappresenta un fattore irrinunciabile e tra le iniziative prioritarie identificate da Deloitte ce ne sono alcune legate alla fruizione, per incrementare la qualità dei prodotti e dei servizi e preparare piani per gestire le emergenze. Infatti dallo studio presentato è emerso che il 43% degli italiani (rispetto al 30% della media all’estero) vorrebbe che la ricerca e l’innovazione nei prossimi 5 anni si concentrassero sullo sviluppo di un’assistenza più veloce ed efficace, anche per abbassare i tempi d’attesa, reputati troppo lunghi dal 38% degli italiani rispetto a una media del 26% in Europa.

E ancora, c’è la necessità di ideare nuove forme di cura e trattamento, lavorando in logica collaborativa tra pubblico e privato e capitalizzando il know-how disponibile a livello di Paese, soprattutto per non perdere competitività rispetto agli standard abituali. Ma anche per lanciare in questo vasto ecosistema operatori non tradizionali, come società di tecnologia, dal momento che due italiani su tre (il 67%) sarebbero disponibili ad acquistare prodotti e servizi da questi operatori. Di pari passo dovrebbe avvenire l’introduzione rapida ed efficace di tecnologie avanzate per la diagnosi e la cura, che permettano di sfruttare per esempio innovazioni relative a farmaci e app di diagnosi e monitoraggio del battito cardiaco. I dati del nostro studio mostrano che il 72% degli italiani ritiene sia necessario aumentare l’accessibilità delle cure e il 65% utilizzerebbe app di diagnosi e monitoraggio della salute. In questa fase così complessa, cogliere la spinta del cambiamento in atto è la risposta per uscirne ancora più forti.

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Valeria Brambilla

Valeria Brambilla

Partner

Valeria Brambilla, revisore dal 2005 e socio Deloitte dal 2007, dal 2008 è iscritta all’Albo dei revisori contabili. Nel 2009 è divenuta Responsabile dell’ufficio di Parma dal 2009 e da giugno 2012 è Leader dell’Industry Manufacturing. Ha maturato significative esperienze nella revisione e nel reporting di società appartenenti a gruppi internazionali quotati, società quotate ai mercati italiani e gruppi italiani di medie dimensioni.