Comunicati stampa

B7 Summit: la cooperazione tra pubblico e privato unica via per rafforzare il peso economico del G7 e ridurre il divario di competitività

Le raccomandazioni dell’industria al G7 nella dichiarazione finale consegnata dalla B7 Chair Emma Marcegaglia alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Roma, 17 maggio 2024 – Rafforzare il peso economico del G7 attraverso la cooperazione tra pubblico e privato e ridurre con urgenza il divario di competitività. È questa, secondo il B7 - tra i più autorevoli Engagement Group riservato all'industria del G7 e di cui Deloitte è Knowledge Partner - la strada maestra per affrontare le transizioni che stanno rimodellando l’economia. Ed è il messaggio centrale della Dichiarazione Finale che l’industria riunita al B7 Summit, appuntamento clou del B7 Italy 2024 organizzato da Confindustria e guidato da Emma Marcegaglia, ha elaborato in vista del Vertice G7 Italia di giugno.

“Per affrontare efficacemente le sfide che oggi i Paesi del G7 si trovano a fronteggiare, è fondamentale che si agisca in maniera congiunta verso obiettivi condivisi, nell’ottica di una crescita globale e inclusiva. Solo attraverso una stretta collaborazione tra imprese e Istituzioni e un efficace coordinamento tra investimenti pubblici e privati è possibile amplificare le opportunità per le nostre economie e guidare insieme le transizioni", afferma Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia.

“Il B7 Italy 2024 è la prova che un dialogo costruttivo sul futuro sostenibile del pianeta è ancora possibile ed è soprattutto il presupposto per un agire comune nell’interesse di imprese, cittadini e istituzioni di tutti i paesi, non solo del G7. Divenendo catalizzatori di una crescita economica sostenibile, assumendo un ruolo di leadership globale sui temi prioritari per le imprese e le società e difendendo i valori fondanti delle democrazie liberali e delle sane economie di mercato, i G7 possono favorire una competitività duratura per le proprie imprese e quindi uno sviluppo sociale sostenibile, anche al di là dei loro confini, assumendo di fatto una responsabilità verso tutti. Il G7 ha infatti l’opportunità di farsi promotore di un cambiamento positivo a livello globale, rafforzando la propria coesione e al contempo aprendo le porte a una collaborazione più forte perché più inclusiva, che coinvolga attivamente anche le economie in via di sviluppo, plasmando un nuovo paradigma di cooperazione internazionale e di competitività delle imprese basato su principi di equità, solidarietà e sviluppo sostenibile”, aggiunge Andrea Poggi, Innovation Leader per Deloitte Italia e capo delegazione B7 per Deloitte.

Al termine dell’evento, la B7 Chair Emma Marcegaglia, ha consegnato alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni le raccomandazioni delle industrie G7 sulle principali sfide dell’agenda economica globale. Priorità che verranno presentate ai Ministri della Presidenza G7, ai Presidenti delle Business Federation dei paesi G7, ai più autorevoli CEO globali e ai Vertici delle maggiori Organizzazioni Internazionali e Multilaterali.

Nell’indicare il percorso per sostenere il G7, guidare insieme le transizioni e trasformare le criticità in nuove opportunità attraverso politiche e misure concrete, la Dichiarazione Finale del B7 indica tra le principali priorità:

Massimizzare i vantaggi dell'AI per aumentare la produttività e la resilienza economica, efficientare le catene del valore globali e ottimizzare la pianificazione infrastrutturale, la gestione delle risorse naturali, la previsione della domanda energetica e la risposta al cambiamento climatico. Investire nell'AI e nelle sue applicazioni in modo etico e inclusivo avrà riflessi positivi sul mercato del lavoro e rafforzerà i progressi in settori chiave come l'assistenza sanitaria e le scienze della vita. Ecco perché un efficace partenariato pubblico-privato può migliorare sensibilmente i sistemi d’istruzione, lo sviluppo e l’acquisizione di competenze, la gestione dei rischi e l’interoperabilità, rendendo le applicazioni dell’AI più sicure e affidabili. Sulla base del “Processo G7 di Hiroshima” sull’AI, il B7 sostiene la ricerca di principi e standard che garantiscano la centralità dell’essere umano, per monitorare e disciplinare l’evoluzione di questa tecnologia promuovendo al contempo l’innovazione e l’interoperabilità.

Rafforzare il commercio internazionale e la resilienza delle catene globali del valore promuovendo le collaborazioni fra G7 e con i Paesi in via di Sviluppo, condividendo modelli normativi e regolamentari volti a prevenire le disfunzioni delle catene di fornitura, eliminando le barriere tecniche e tariffarie e astenendosi dall'adottarne di nuove. Realizzare gli obiettivi della Partnership for Global Investment and Infrastructure (PIIG) e del Build Back Better World (B3W) è fondamentale per rilanciare gli investimenti e sostenere la crescita delle economie di mercato. Il B7 è profondamente allarmato per il futuro del WTO e ribadisce il proprio sostegno a un sistema commerciale multilaterale basato su regole condivise. Rendere permanente la moratoria WTO sulle trasmissioni elettroniche è cruciale, mentre una riforma complessiva dell'Organizzazione rimane la priorità assoluta.

Affrontare le sfide energetiche, ambientali e climatiche. Le politiche e le regolamentazioni dei G7 devono progressivamente convergere assicurando simultaneamente sicurezza energetica, competitività e decarbonizzazione dell’economia. Affinché la fornitura di energia possa avvenire a prezzi sostenibili, i G7 devono investire in tecnologie e a basse emissioni di carbonio nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, promuovendo la diversificazione sia delle rotte di approvvigionamento sia delle fonti e dei vettori energetici utilizzati. Per agevolare la decarbonizzazione si deve procedere secondo tassonomie comuni, investimenti pubblico-privati congiunti, allineando gli incentivi, riducendo le divergenze nei mercati del carbonio, stimolando l’economia circolare, l’efficienza energetica, la riconversione ed il riutilizzo degli impianti esistenti nonché la realizzazione di nuove infrastrutture di trasporto dell’energia. Inoltre, per fare in modo che la transizione sia equa ed inclusiva, i G7 devono rendere operativi i meccanismi di compensazione “Loss and Damage” e promuovere la cooperazione volontaria e il trasferimento tecnologico verso i paesi meno sviluppati preservando i diritti di proprietà intellettuale e industriale.

Incentivare la data economy e le tecnologie digitali. I G7 dovrebbero rendere pienamente operativo il Data Free Flow with Trust (DFFT) attraverso un dialogo continuo con l’industria.
Vanno stabiliti principi e standard condivisi basati su una comune valutazione del rischio per aumentare la trasparenza e l’affidabilità del flusso di dati ed incentivare la fiducia e la privacy mitigando i rischi, rafforzando la sicurezza informatica, la proprietà intellettuale, e l'interoperabilità dei dati. Lo sviluppo di un ecosistema G7 per il quantum computing e la ricerca congiunta sulla crittografia post-quantistica miglioreranno la sicurezza e l'affidabilità delle infrastrutture e delle tecnologie digitali. I G7 devono inoltre promuovere un’ambiziosa agenda sulla connettività per accelerare l’adozione di tecnologie avanzate e a rafforzare i processi di digitalizzazione attraverso la diffusione delle competenze nelle aziende, nelle amministrazioni e nella società.

Valorizzare il potenziale dei talenti e migliorare la resilienza dei sistemi di welfare. I G7 devono riformare i sistemi d’istruzione a tutti i livelli per adeguarsi ai mutamenti culturali e tecnologici e favorire il passaggio dall’istruzione al mercato del lavoro. Il B7 invita i governi del G7 a rafforzare le politiche attive del lavoro, a promuovere l'imprenditorialità, a incoraggiare l'inclusione sociale dei gruppi sottorappresentati, in particolare donne e giovani, e a modernizzare i sistemi di welfare attraverso politiche lungimiranti in materia fiscale e occupazionale, che garantiscano ai cittadini un accesso equo a lungo termine a servizi di qualità nel campo dell'assistenza sanitaria e dell'istruzione, e che affrontino il problema dell’inverno demografico.

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