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Vita in Deloitte
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La nuova frontiera dell’Audit Innovation
Robotica, Intelligenza Artificiale e Cloud sono alcune delle tecnologie che stanno cambiando il mondo di Audit & Assurance, guidandolo verso la digitalizzazione.
Consapevoli di questo cambiamento Deloitte ha creato D.Lab, un incubatore di innovazione tecnologica e di processo dove talenti con background universitari diversi possono confrontarsi, collaborare e sviluppare progetti di business all’avanguardia e digitali.
Margherita e Alberto ci hanno raccontato la loro esperienza in D.Lab
Ciao, presentatevi!
Margherita: Ciao, sono Margherita. Ho 25 anni e sono laureata in Ingegneria Gestionale, con una major in Data Science. Lavoro nel D.Lab a Milano.
Alberto: Ciao. Mi chiamo Alberto e ho 25 anni. Ho una laurea triennale in Economia Gestionale e un Master in Quantitative Finance. Faccio parte del D.Lab di Deloitte da settembre 2019.
Raccontateci il D.Lab...
Margherita: Sono entrata a fare parte del team a settembre, prima di laurearmi. All'inizio, eravamo un gruppo di poche persone e, in soli 6 mesi, sia nella sede di Milano che in quella di Cagliari, siamo triplicati. Il D.Lab è come una start up. Abbiamo degli schermi molto grandi, una lavagna disegnabile e un monitor enorme per essere sempre connessi con i nostri colleghi di Cagliari. Facciamo innovation, principalmente, in ambito Audit & Assurance. Come ci ha detto Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Business Leader di Deloitte in Italia, durante un meeting a Cagliari: “Siamo un virus buono che deve cambiare drasticamente il mondo dell’audit”. Quindi la sfida è aperta, e noi la stiamo affrontando da quando siamo entrati.
Alberto: Il D.Lab team, pur condividendo valori e principi con le unità di Audit & Assurance, si contraddistingue per il tipo di attività svolta. Noi abbiamo il compito di portare innovazione, di velocizzare i processi aziendali e fornire ai nostri colleghi strumenti in grado di ottimizzare il loro lavoro. Siamo una realtà nuovissima e in forte espansione. Per quanto riguarda noi, membri del D.Lab, abbiamo skill e background molto diversi tra loro. Siamo dislocati in due sedi, Milano e Cagliari, ma il nostro ufficio high-tech, dotato di maxischermo, soundbar e screen mirroring ci permette di tenerci aggiornati in tempo reale e di lavorare come un unico team.
Come siete venuti a conoscenza del D.Lab?
Margherita: Come già detto, l’idea del D.Lab era già in campo, ma i primi a entrare all’interno di questo mondo siamo stati noi. Quello che ci è stato chiesto al colloquio però è stata la capacità di trattare dati, la blockchain, artificial intelligence e machine learning. Tutti argomenti molto interessanti e nuovi.
Alberto: L’idea sottesa al D.Lab mi era stata anticipata già in sede di colloquio. Mi è stata presentata come una realtà molto all’avanguardia e ai suoi primissimi passi. Ovviamente, il progetto ha da subito attirato la mia attenzione.
L’esperienza più gratificante vissuta nel tuo lavoro?
Margherita: Di esperienze gratificanti significative ne ho più di una in realtà e hanno tutte un comune denominatore: sviluppare app e codici per grandi clienti. Il mio lavoro è molto stimolante, c’è un continuo scambio di conoscenze, intenso e bidirezionale. Qui i livelli non contano, puoi sempre imparare dalle persone con cui lavori.
Alberto: Di esperienze gratificanti ne ho vissute diverse negli ultimi mesi. Tra tutte, però, penso che l’esperienza più impattante sia stata lo sviluppo e il deployment dei nostri primi tool, in collaborazione con i nostri referenti dei team di Audit & Assurance. Riuscire a lavorare insieme per creare progresso all’interno della nostra società e, soprattutto, vedere i frutti del nostro lavoro sono stati alcuni dei momenti importanti per me. Mentre lavoriamo per risolvere alcune problematiche reali riusciamo veramente a capire quanto potenziale ci sia in quello che facciamo.
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