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Superare le barriere e creare nuove opportunità a 5.000 chilometri da casa

Il potere della collaborazione: come Fondazione Deloitte e Pangea sostengono le rifugiate afghane nel costruire le basi per un futuro migliore in Italia.

Nel 2022, nel mondo ci sono stati più di 100 milioni di migranti, tra cui oltre 6 milioni di afghani. Sono fuggiti dalle loro case in cerca di sicurezza, protezione e opportunità. Per sostenere queste persone e farle uscire dalla crisi, Fondazione Deloitte ha rafforzato la sua collaborazione con Pangea, un'organizzazione non profit italiana che si occupa di aiutare le donne in difficoltà e le loro famiglie. Le persone di Deloitte contribuiscono alla realizzazione di un programma mirato che offre alle donne rifugiate corsi di formazione e di lingua, oltre a tutoraggio e integrazione culturale. Ogni donna che partecipa viene aiutata a superare le barriere occupazionali e a trovare opportunità nella sua nuova comunità.

Il rapporto tra Fondazione Deloitte e Pangea è cresciuto negli anni. Le due realtà hanno iniziato a collaborare per un progetto di microcredito a Kabul, un’iniziativa di sviluppo che ha accresciuto nelle donne afghane la consapevolezza dei loro diritti, permettendo di trovare lavoro. Silvia Redigolo, responsabile comunicazione e raccolta fondi di Pangea, afferma che questo progetto ha aiutato le donne a diventare "consapevoli dei loro diritti e ha permesso loro di lavorare". Quando i Talebani hanno preso il controllo nel 2021 e i diritti delle donne sono stati limitati, la collaborazione si è estesa per sostenere le donne afghane il cui lavoro e la cui attività di advocacy le mettevano a rischio. Ora, Fondazione Deloitte e Pangea offrono a queste donne e alle loro famiglie l'opportunità di vivere in Italia in condizioni sicure.

In qualità di Communications Leader di Fondazione Deloitte, Simona Silvestri ha un ruolo fondamentale nello sviluppo e nella promozione di una cultura della responsabilità sociale e della sostenibilità in Deloitte Italia. Lavorando a stretto contatto con il Presidente e il Direttore Operativo di Fondazione Deloitte, da un lato, e collaborando con la leadership e le persone di tutti i business e di tutte le aree, dall'altro, svolge un ruolo cruciale per affrontare alcune delle sfide più importanti per le nostre comunità, una delle priorità di Deloitte. In particolare, per ampliare l'accesso alle opportunità di istruzione per i giovani in condizioni di svantaggio culturale, finanziario e sociale. Convinta della necessità di lasciare un'eredità di impatto, Simona ha colto l'opportunità di collaborare con Pangea per valorizzare i punti di forza di Deloitte e offrire il supporto delle nostre persone. Attraverso il volontariato aziendale per la realizzazione di moduli di formazione, career coaching e laboratori linguistici, Simona afferma che "il coinvolgimento delle nostre persone è una priorità assoluta perché questa iniziativa appartiene a ciascuno di noi".

Questo impegno contribuisce a generare un impatto positivo che va al di là del supporto finanziario. "La situazione delle donne, dei bambini e delle famiglie arrivati in Italia come rifugiati non è facile", ricorda Simona, "ma vedere come le persone riescono a cambiare la loro vita partendo da zero dimostra che stiamo facendo cose buone e seguendo gli obiettivi giusti. Mi dà un vero senso di responsabilità sociale". Simona ha potuto incontrare le donne che hanno beneficiato della collaborazione e vedere l'impatto diretto che il team ha contribuito a produrre. Per lei, assistere alla determinazione di ciascuna rifugiata e aiutarla a costruire le competenze necessarie per avere successo le ha dato ancora più ottimismo verso il futuro.

Anche se addentrarsi in una nuova cultura e imparare un'altra lingua all'indomani di un cambiamento è impegnativo, Simona e Silvia sono fiduciose che Nazanin e le altre partecipanti di Pangea riusciranno in tutto ciò che si sono prefissate e costruiranno per sé un futuro migliore in Italia.

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