Vita in Deloitte

Enrico Basso

Scopriamo l’esperienza di work-life integration di Enrico, Supply Chain & Network Operations Manager nel Consulting di Deloitte, e tastierista nel tempo libero.

Ciao! Parlaci di te e del tuo lavoro in Deloitte.

Ciao a tutti, mi chiamo Enrico, ho 32 anni e opero nell’offering Supply Chain & Network Operations di Deloitte dal 2015. Sono laureato in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Torino e mi occupo, come Manager del Consulting di Deloitte, di supportare i clienti dell’area Automotive e Mobility Services ad affrontare le nuove sfide di mercato, in questi anni di profondi mutamenti della catena del valore di prodotti e servizi. In consulenza ho avuto la fortuna di lavorare ad una serie di progetti assai eterogenea e formativa, spaziando dal NPD al Manufacturing, dalle analisi di mercato e due diligence alla definizione di modelli operativi e ottimizzazione filiera, da progetti di trasformazione tecnologica allo sviluppo delle reti commerciali, avendo l’opportunità di agire in contesti internazionali, affrontando con successo sfide ambiziose, e lavorando spalla a spalla con persone brillanti, di grande valore professionale e umano: questi sono sicuramente gli elementi che mi fanno apprezzare il mio lavoro.

Da quanto tempo porti avanti la tua passione artistica e perché hai scelto di intraprenderla?

È la Musica a scegliere te, entra a far parte del tuo DNA, e quando succede è semplicemente magnifico. Nel mio caso mi sono avvicinato agli strumenti musicali più di 20 anni fa, anche grazie ai miei genitori, che hanno sostenuto questa mia passione fin dal principio, inizialmente con lezioni di chitarra classica, poi di pianoforte. Quello che però ha fatto la differenza nel mio percorso musicale è sicuramente la scoperta della scena prog della prima metà degli anni ’70 del secolo scorso: musicisti come Keith Emerson, Rick Wakeman, Tony Banks e Jon Lord mi hanno fatto capire che tipo di tastierista volessi diventare. Da allora non ho mai smesso di dedicarmi ai tasti bianchi e neri, non solo quelli del pianoforte, ma anche di altri tipi di tastiere, come organi elettrici, piani elettrici e sintetizzatori, e ho militato in diversi gruppi musicali, come tastierista e compositore, con all’attivo più di 150 concerti, spaziando dal Progressive Rock alla Funk/ R&B, dalla Pop cantautorale al Metal.

Come riesci a conciliare questa passione con il tuo lavoro?

Bisogna essere onesti: la consulenza manageriale è molto appassionante, ma è un percorso che richiede costanza, coraggio ed un’inesauribile riserva di flessibilità e capacità di adattamento. Alla luce di ciò, è secondo me fondamentale preservare l’integrità della propria individualità e personalità, alimentando quelle passioni che più di altre ci mantengono “vivi” e ci fanno stare bene: io ad esempio cerco di concludere ogni giornata di lavoro con una sessione musicale alle mie tastiere, e periodicamente mi pongo nuove sfide e mi concedo nuovi stimoli musicali (come può essere un nuovo progetto o una nuova sonorità). Certo il tempo a disposizione per suonare è limitato, ma non ho mai pensato di smettere di suonare o di rinunciarvi in favore di altro. Suonare uno strumento, e ancora di più improvvisare con altri musicisti, è un momento di pura creazione, in cui concentrazione, capacità di ascolto e comunicazione raggiungono livelli totalizzanti. Ci sono poche cose che mi fanno star bene come suonare.

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