Vita in Deloitte

Fabrizio Cavalli

Scopriamo insieme l’esperienza di work-life integration di Fabrizio Cavalli, Equity Partner in Deloitte Tax, che ci mostra il suo percorso da Leader in Deloitte attraverso qualche consiglio e raccontandoci uno spaccato della sua quotidianità.

Quale attività o hobby ti aiutano a ricaricarti?

Da tutta la vita l’attività che più mi aiuta a ricaricarmi e a riflettere su tutte le attività che svolgo è lo sport.
Pratico la corsa e il nuoto sette giorni su sette, da un’ora al giorno in settimana a 2 ore al giorno nel weekend, sempre al mattino presto. Mi alzo circa alle 5, massimo 5 e 30 e, dopo aver letto i giornali, esco a fare sport; secondo me sia il nuoto che la corsa sono sport “mentali” quindi sono l’ideale per rilassarsi e riflettere sugli impegni della giornata.
Mi capita spesso di trovare delle soluzioni a tematiche professionali proprio mentre corro al mattino presto grazie al mix delle endorfine che si sprigionano con l’attività fisica e della freschezza mentale.
Ho partecipato anche a diverse corse importanti in tutto il mondo, sia maratone che mezze maratone, sempre con l’intento di divertirmi e poi di cercare di superare i miei limiti fisici e mentali, esercizio sempre molto utile quando la sfida è con sé stessi più che con gli altri.

Che consigli daresti ad un giovane collega che ha appena iniziato la carriera?

Il primo consiglio è di vivere questa esperienza con grande entusiasmo perché è una fase della vita indimenticabile e deve essere vissuta come tale.
Per i giovani d’oggi la qualità della vita è molto importante forse di più di quello che era per la mia generazione. È sicuramente giusto ma consiglio allo stesso tempo di non eccedere perché potrebbe diventare una limitazione alla propria crescita professionale che si basa anche sull’impegno e dedizione.
Il segreto è quello di trovare un lavoro gratificante da tutti i punti di vista. L’ideale sarebbe trovare un lavoro che ci aiuti a crescere professionalmente dandoci la possibilità di continuare ad avanzare e migliorare negli anni.
Io ho trovato tutto questo in Deloitte: sono entrato nel network nel 1985, nel 1991 sono diventato manager, nel 1996 National Partner, nel 2001 Equity Partner, nel 2008 Responsabile dell’area ToGe del tax e membro del comitato Esecutivo di STS Deloitte e per ultimo sono stato nominato membro prima del BOP e poi del Partnership Council in rappresentanza del Tax & Legal.
Ma oltre a raggiungere questi importanti traguardi di carriera mi sono soprattutto divertito, non ho mai sentito il peso degli orari e delle responsabilità, per questo motivo non cambierei nulla del mio percorso professionale.
Quindi il secondo consiglio che vorrei dare ai giovani che si apprestano a muovere i primi passi nel mondo del lavoro è un’attenta valutazione del percorso professionale intrapreso perché il lavoro deve essere un vestito sartoriale in cui la persona si trova a proprio agio.

Qual è la lezione più grande che hai imparato dall'emergenza sanitaria che abbiamo vissuto/stiamo vivendo?

L’importanza della comunicazione interna. Per mancanza di tempo non avevo mai comunicato con tutte le persone della mia area ma esclusivamente con quelle con più seniority oppure con quelle con cui ho maggiori occasione di lavorare.
Nel periodo di lockdown ho istituito delle video conferenze settimanali con tutte le persone del team, indipendentemente dal loro ruolo e ho condiviso con loro non solo temi di business ma soprattutto aspetti della vita comune e le difficoltà che ognuno di noi stava attraversando.
Sono stati incontri che mi hanno arricchito ed insegnato molto.

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