Vita in Deloitte

Francesca Muserra

Scopriamo insieme l’esperienza di work-life integration di Francesca Muserra, Partner in Deloitte Tax, insieme ad alcuni consigli e lezioni di vita che ha appreso durante il suo percorso come leader in Deloitte.

Quale attività o hobby ti aiutano a ricaricarti?

In realtà coltivo diverse passioni per le quali mi ritaglio dei piccoli momenti ma i cui effetti benefici sono per me veramente duraturi nel tempo. Tra queste il primo posto va sicuramente alla cura delle piante che tengo in cortile e in balcone. Veder crescere e fiorire le mie piante mi infonde sempre molta tranquillità. Prendersene cura non è qualcosa che si può imparare nell’immediato, occorre studiare e imparare come innaffiarle adeguatamente, come concimarle e potarle e anche come usare i giusti anti-parassitari, non nocivi all’ambiente e all’uomo, ma la soddisfazione finale che provo nel vederle crescere mi ripaga di tutte le fatiche. Un altro hobby che mi piace portare avanti è il canto, un’attività che trovo molto liberatoria, ti insegna a respirare correttamente, a concentrarsi e, soprattutto, a incamerare positività, cosa che in questi momenti difficili è trovo indispensabile.

Che consigli daresti ad un giovane collega che ha appena iniziato la carriera?

Il consiglio che ho sempre dato a me stessa nei miei oltre trent’anni di carriera è stato quello di “innamorarsi” del proprio lavoro. La motivazione è lo strumento vincente per affrontare i problemi, per essere vincenti con i clienti, per creare team solidi ed equilibrati. Quest’ultimo aspetto poi, secondo me, è davvero fondamentale. Saper lavorare in team affrontando insieme sfide e opportunità, creando un vero gruppo vincente e unito: la forza dipende da questo e non solo dalle proprie capacità personali e individuali.

Qual è la lezione più grande che hai imparato dall'emergenza sanitaria che abbiamo vissuto/stiamo vivendo?

Il più grande tesoro che abbiamo sono gli affetti familiari, gli amici e, in campo lavorativo, i colleghi. Sono loro che ci aiutano nei momenti impossibili e ci fanno ritrovare la “retta via”.
A questo proposito vi racconto cosa mi è successo in pieno lockdown. Il giorno prima di Pasqua, l’11 aprile, mi è venuto quello che in gergo è definito “colpo della strega” che purtroppo ho potuto risolvere solo a fine giugno con un’operazione di erniectomia e discectomia; ho trascorso oltre 2 mesi con dolori incredibili, ma sono riuscita a lavorare, nella consapevolezza che, pur nella grande difficoltà, sentivo le persone del mio team che mi sostenevano e mi davano la forza e il coraggio di “non mollare mai”. Il ritorno a casa post operazione è stata una gioia: tanti fiori di bentornata dai miei cari colleghi e tutti che si offrivano di aiutarmi.

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