Vita in Deloitte

Marcella Tesone

Scopriamo insieme l’esperienza di work-life integration di Marcella Tesone, Human Capital Director nel Consulting di Deloitte, insieme ad alcuni consigli e lezioni di vita che ha appreso durante il suo percorso come leader in Deloitte.

Quale attività o hobby ti aiutano a ricaricarti?

Se mi avessero fatto questa domanda un anno fa, avrei messo il nuoto e i concerti in cima alla lista. Come molte persone, ho dovuto adattare la mia routine alle nuove modalità di interazione sociale e trovare delle fonti di ricarica compatibili con il distanziamento. Adesso cerco ancora di più il contatto con la natura o mi organizzo una sessione casalinga di pilates; la sera mi impegno a trascorrere tempo di qualità – e senza email sotto mano - con le persone a me più care, di persona o anche virtualmente. Non è come prima, però funziona e mi fa stare bene!
Da quasi un anno inoltre sto imparando a meditare regolarmente con l’aiuto di una app e la mia salute mentale ne ha tratto molti benefici in questo periodo di incertezza. Quando la pratico con costanza riesco a sentirmi più facilmente in “equilibrio” e concentrata. Sono solo all’inizio di questo percorso, ma finora sono rimasta stupita dal potere positivo di questo strumento.

Che consigli daresti ad un giovane collega che ha appena iniziato la carriera?

Sii il collega o la collega con cui tutti vogliono lavorare. Saper costruire e coltivare le relazioni con le persone è un aspetto chiave della nostra professione ed è ormai riconosciuta come una delle skill necessarie per il futuro. Questo significa, ad esempio, imparare a lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni, offrire aiuto proattivamente, confrontarsi in modo rispettoso e curioso, cercare di mettere le persone a proprio agio in ogni occasione, e soprattutto basare i rapporti sulla fiducia. Quando penso ai colleghi e alle colleghe con cui mi piace lavorare, queste sono per me le caratteristiche che li/le accomunano.

Qual è la lezione più grande che hai imparato dall'emergenza sanitaria che abbiamo vissuto/stiamo vivendo?

Credo che questo sia stato un anno di insegnamenti e crescita accelerata per la maggior parte di noi. Se penso alla lezione più grande per me, la riassumerei in 2 parole: prospettiva e gratitudine. L’emergenza sanitaria ha messo in discussione alcuni aspetti della nostra vita che davamo per scontati – salute pubblica, viaggi, socialità, per citarne alcuni - e ci ha portati a guardare alla quotidianità con occhi diversi, apprezzandola di più anche sul lavoro. Adesso cerco di dare feedback e di riconoscere la qualità e l’impegno più spesso di prima, anche solo con un “grazie”; dedico più tempo alla comunicazione e a capire come stiano veramente le persone. Il modo di fare consulenza sta cambiando e serve più prospettiva: non possiamo aspettarci che le persone siano sempre disponibili – a livello di tempo e di “spazio mentale”. Dobbiamo quindi organizzare bene i flussi di informazione per operare agilmente e chiarire le priorità per superare l’affaticamento mentale quando emerge.
Tutto questo per me è una conferma che la dimensione umana del nostro lavoro è alla base della performance dei team, soprattutto nei momenti di difficoltà. Penso che mantenere la prospettiva e praticare il senso di gratitudine siano ingredienti fondamentali per coltivare questa dimensione e creare un ambiente in cui tutti/e possano dare il meglio di sé.

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