Vita in Deloitte

Marco Annoni

Leggiamo l’esperienza professionale di Marco, Cyber & Strategic Risk Analyst, e scopriamo quali sono state le sue esperienze professionali più sfidanti.

Ciao, raccontaci qualcosa di te e del tuo lavoro.
Mi sono laureato la scorsa estate in ingegneria al Politecnico di Milano, e subito dopo, sono entrato a far parte della grande famiglia di Deloitte. Lavoro nell’Offering Area Cyber Risk, divisione Data&Privacy, come Analyst. Durante questi primi mesi di lavoro, mi sono occupato prevalentemente di Business Continuity Management, e attualmente, per Deloitte Central Mediterranean, sono impegnato in un nuovo progetto finalizzato ad adeguare il sistema di gestione della continuità operativa agli standard internazionali di riferimento.
Quotidianamente, le mie attività si esplicano attraverso frequenti contatti scritti e verbali con clienti, fornitori e colleghi, al fine di reperire e assemblare le informazioni necessarie a produrre la documentazione progettuale.
Inoltre, nell’ambito delle iniziative di formazione che Deloitte mette in campo, ho aderito con entusiasmo alla seconda edizione del Master biennale in “Security Specialist”, organizzato congiuntamente al Cefriel-Politecnico di Milano.
Il mio tempo libero lo dedico a fare sport come il nuoto, e d’inverno mi dedico allo sci.

Nella tua carriera in Deloitte qual è stato il progetto più sfidante e perché?
Sebbene abbia iniziato la mia esperienza da poco meno di un anno, ho comunque avuto modo di essere coinvolto in diverse attività e tra queste, il progetto più sfidante a cui ho preso parte è stato quello relativo all’implementazione del piano di Business Continuity di un cliente del settore assicurativo. Il mio contributo al progetto è consistito inizialmente nella partecipazione alle riunioni con i responsabili dei processi critici di business per la raccolta delle necessarie informazioni. Successivamente, ho redatto, sempre in collaborazione con le colleghe del team, le procedure operative per il ripristino di tali processi a seguito del verificarsi di possibili eventi di discontinuità operativa (ad esempio, incendi, terremoti, pandemie, ecc.). Infine, a completamento del progetto, ho prodotto il materiale di training, utilizzato per le giornate dedicate alla formazione di tutti gli attori coinvolti nel processo di gestione della continuità operativa del cliente.
La mole di attività svolte è sicuramente stata notevole, ma la parte più complessa del lavoro è stata quella che ha coinvolto il team nell’interazione con i referenti. Tuttavia, alla fine siamo riusciti a superare le difficoltà relazionali, consegnando i deliverables previsti e soddisfacendo pienamente le aspettative del cliente.

Che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi a questa professione/settore?
Vista la sempre più intensa collaborazione tra le diverse geographies del Network, e dunque, la crescente possibilità di interagire con colleghi e clienti di altri paesi, ritengo sia importante avere una buona conoscenza della lingua inglese. Per quanto riguarda più nello specifico il mio settore, sono indubbiamente utili conoscenze di diritto, di informatica e delle nuove tecnologie presenti sul mercato. Da evidenziare comunque, le numerose iniziative di formazione promosse dalla Società, con l’obiettivo di accrescere hard e soft skills delle proprie risorse.
Infine, per il successo nella realizzazione dei progetti, ritengo essenziale avere una predisposizione a lavorare in gruppo.

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