Vita in Deloitte

Massimo Zanellato

Scopriamo la storia di Massimo, Digital Risk Manager in Deloitte Risk Advisory, che ci parla della sua esperienza professionale nell’area Accounting & Internal Control:

Ciao! Raccontaci qualcosa di te e del tuo lavoro

Sono Massimo, Manager nella service line Digital, Artificial Intelligence Controls e Algorithms di Deloitte Risk Advisory. Mi occupo principalmente di sviluppo e delivery di soluzioni cloud embeeded per aiutare i nostri clienti a trasformare ed evolvere la gestione del rischio a loro vantaggio. Il fatto che i nostri clienti spazino tra i settori più disparati ci permette di poter sperimentare e, perché no, innovare rispondendo alle sfide più diverse. Il contesto attuale è avvincente, stimolante e in continua evoluzione: il cloud, potenziato dall’Intelligenza Artificiale, Machine Learning e arricchito da microservizi serverless, ha reso possibile rispondere alle esigenze dei nostri clienti come mai prima.
Una cosa che apprezzo del mio lavoro sono le sessioni di design thinking con i colleghi più giovani: con l’evoluzione tecnologica in atto è fondamentale che ogni collega dia il suo contributo e il suo punto di vista per favorire una contaminazione naturale di idee ad ogni livello.

Parlaci della tua area di specializzazione e raccontaci un progetto per te sfidante relativo a questa tematica.

Uno degli aspetti che più mi appassiona nell’area del Digital Risk è il cambio di paradigma nella gestione del rischio in azienda, ovvero l’evoluzione dall’approccio tradizionale fortemente manuale, e soggetto a possibili errori, a vantaggio di un approccio fortemente tecnologico e cloud oriented.
In questo la tecnologia declinata come l’intreccio tra Cloud, Advanced Analytics, Intelligenza Artificiale, Machine Learning, ma non solo, è un acceleratore fondamentale in quanto rende fruibili e facilmente accessibili dati all’interno delle varie organizzazioni e dipartimenti. Tali informazioni permettono di anticipare rischi futuri e di prescrivere la next best action in complessi scenari di rischio per i nostri clienti: la tecnologia è quindi vista non come il fine ma come il mezzo per l’innovazione.
I progetti per più sfidanti sono quelli di trasformazione digitale che richiedono un forte commitment trasversale all’interno dei diversi dipartimenti aziendali con diverse esigenze. Se da un lato il cloud permette una forte democratizzazione e accessibilità dei dati, dall’altro abilita velocemente il rilascio di soluzioni con un’ottimizzazione di energie e scalabilità di risorse.

Che consiglio daresti a chi vuole affacciarsi a questa professione e settore?

Un consiglio a chi vuole intraprendere un percorso nel nostro settore, oltre ovviamente quello di essere appassionati di tecnologia e proattivi, è quello di non essere “timidi” ma di cercare di apprendere il più possibile dai colleghi più senior, sfruttare il network internazionale e soprattutto mettere in discussione lo status quo a tutti i livelli.

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