Vita in Deloitte

Michele Molin

Per condividere con tutte le persone di Deloitte l’impegno ad abbattere le barriere che impediscono alle persone con disabilità, visibili e invisibili, e neurodiversità, di esprimere il loro potenziale liberamente e senza pregiudizi, è stata lanciata la “Accessible Future” Challenge.
Ai partecipanti, divisi in team, è stato chiesto di creare il loro “Accessible Future”, usando la loro creatività nella realizzazione di 1 immagine e nell’elaborazione di 1 title, 1 claim e del loro “Manifesto dei comportamenti inclusivi”, con l’obiettivo di rispondere alla domanda “Come ti immagini un ambiente di lavoro inclusivo per le persone con disabilità?”
Michele è uno dei cinque membri del team vincitore, “Inclusion in Action”, la cui visual, title e claim realizzati sono diventati il simbolo di tutte le iniziative dedicate al Disability & Neurodiversity Management di Deloitte.

Ciao! Parlaci di te e del tuo ruolo in Deloitte

Ciao! Mi chiamo Michele Molin e ricopro il ruolo di Sustainability Consultant nell’area Audit&Assurance. Il mio percorso in Deloitte ha avuto inizio ad agosto, pochi mesi fa, quando da Venezia decisi di spostarmi a Milano. Precedentemente ho lavorato per l’Università Ca’Foscari di Venezia sia come borsista di ricerca all’interno del dipartimento di Management sia come consulente all’interno di uno Spin-off del dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dove mi occupavo di sostenibilità aziendale. Il mondo della sostenibilità inconsciamente mi ha sempre affascinato, forse perché cresciuto in un ecosistema fragile come quello lagunare che anno dopo anno deteriora a causa delle forzanti esterne antropiche e non. Per questo motivo anche nel mio piccolo cerco sempre di trovare soluzioni per creare meno esternalità negative possibili.
Qui in Deloitte ho avuto l’occasione di mettere in campo mediante azioni pratiche la conoscenza che ho maturato all’interno dell’università, infatti, ogni giorno ho la possibilità di accompagnare il cliente nel percorso verso uno sviluppo più sostenibile. In modo pragmatico mi occupo di supporto e revisione di report di sostenibilità, attività di stakeholder engagement e Due Diligence ESG.

Raccontaci la tua idea/progetto e cosa ha significato per te questa esperienza

Il mio progetto consisteva nella realizzazione di un’immagine, un title, un claim e di scrivere un “Manifesto dei comportamenti inclusivi”. Lavorando nella sostenibilità ho la possibilità di discutere spesso di queste tematiche ma con questo progetto mi è stata data l’occasione di poter realizzare un qualcosa di concreto che spero possa aiutare a rendere l’ambiente di lavoro più inclusivo. Con il team abbiamo scritto le azioni provando a trasmettere il messaggio che la diversità offre opportunità, ma che spesso per paura o pregiudizio, evitiamo di accogliere. Per questo motivo l’immagine pensata per il nostro progetto è il dot di Deloitte racchiuso in un cerchio imperfetto. L’idea che volevamo comunicare è che ognuno di noi è un cerchio non perfetto e che solamente sovrapponendo tutti i cerchi non perfetti si può raggiungere la perfezione, perché ognuno di noi può portare novità, basta solo cercare di disabilitare i propri bias.
Questa esperienza mi segnerà per tutta la vita poiché mi ha dato modo di riflettere e di comprendere come, alle volte, pur pensando di agire in buona fede, ciò che facciamo o diciamo non permette la creazione di ambienti inclusivi.

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