Vita in Deloitte

Stefano Volontieri

Stefano, professionista nel mondo legale da oltre 30 anni ci racconta il suo percorso professionale che lo ha portato a contatto con diverse sfide imprenditoriali. Per poter dare sempre se stesso nel lavoro ha deciso di dedicare il proprio tempo libero a delle discipline che lo aiutassero a rilassarsi e a ristabilire una connessione con il suo corpo, aumentando concentrazione e riflessi: lo yoga e le immersioni.

Ciao Stefano, ci puoi raccontare qualcosa di te e del tuo lavoro?

Curiosità, chiarezza, concretezza: queste sono le qualità che mi hanno sempre caratterizzato nella vita e nel lavoro.
Senza curiosità non può esserci la capacità di comprendere quali siano gli elementi essenziali a cui prestare attenzione nell’affrontare un problema, né può esserci capacità di essere innovativi in un mondo dove tecnologia e normazione viaggiano a velocità diverse.
La chiarezza evita malintesi. La concretezza porta a focalizzarsi sull’obiettivo senza perdersi in aspetti che sviano dal risultato o ne rallentano il raggiungimento.
Dopo oltre 30 anni di lavoro nel mondo legale, prima come professionista e poi come legal in-house, in diverse aziende e settori, vedo la mia attività come un mezzo per diffondere consapevolezza delle scelte e delle azioni che un manager o imprenditore deve attuare.
Piccole e medie imprese, si trovano spesso ad agire senza avere del tutto chiari gli effetti di quanto pongono in essere nelle loro relazioni commerciali o nella gestione aziendale.
Acquisire e sviluppare piena consapevolezza di tali effetti ritengo sia a beneficio di tutto il tessuto imprenditoriale.

Come sei venuto a conoscenza di in2law e cosa ti ha spinto ad aderire?

Dopo circa venticinque anni di esperienza come legal in-house era giunto il momento di trasmettere la mia esperienza ad altre aziende, senza vincoli, senza essere costretto in schemi e situazioni che trovo sempre meno efficaci.
Ho quindi intrapreso il percorso della libera consulenza, a cui pensavo da alcuni anni.
Ho incontrato i fondatori di in2law nel 2016, proprio all’inizio dell’avventura, occasionalmente, attraverso conoscenze comuni.
É stato un incontro con una realtà che sposava appieno la mia visione del supporto legale alle imprese, aggiungendovi un tocco di imprenditorialità e di grande potenzialità di sviluppo.
in2law porta innovazione nel mondo dei servizi legali e mi consente di vivere la dimensione professionale che volevo darmi.

Sappiamo che sei istruttore di yoga e immersioni, come ti hanno aiutato nella vita e nel lavoro queste due discipline? Stai continuando a praticarle?

Lo yoga è un percorso che una volta avviato non si abbandona; insegna ad ascoltare, se stessi e gli altri, a lasciar fluire, a guardare dall’alto con distacco. Ascoltare senza giudicare, aperti ad accogliere quanto un incontro o una situazione possano offrire; sia positivo o negativo, non ha importanza, è comunque un’esperienza.
Praticare attività subacquea, invece, ti pone a confrontarti con un ambiente e delle situazioni dove non puoi reagire con l’istinto, ma sempre con la consapevolezza delle possibili conseguenze che accompagnano ogni scelta. Ti fa vedere in maniera diversa.
Entrambi i percorsi richiedono passione e una pratica continua e attenta.
Insegnando queste discipline cerco di trasmettere agli altri la mia passione e l’attenzione all’ascolto, ed è una continua crescita anche per me.
Mettere in pratica sul lavoro questi atteggiamenti, aiuta ad avere una visione più ampia, a cogliere meglio il contesto e al contempo il particolare, ad ascoltare e ad apprezzare il confronto, ad affrontare le difficoltà con consapevolezza dei propri mezzi, e soprattutto, a lasciare scorrere senza attaccarsi troppo alle proprie certezze, che oggi ci sono e domani passano.

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