Previsioni

Global Automotive Consumer Study 2020

I consumatori sono pronti a questa ondata tecnologica?

Quali trend e tecnologie guideranno il cambiamento nell'industria automobilistica nel prossimo anno? Esplora i dati e gli insight dell'undicesima edizione del Global Automotive Consumer Study e scopri l’opinione di 35.000 consumatori in 20 paesi su guida autonoma, veicoli elettrici e connessi, ride-sharing e altro ancora.

Key findings

  • Cresce in tutti i principali Paesi (ad eccezione della Cina) la quota di consumatori che intende scegliere un motore ibrido/elettrico per il prossimo veicolo, mentre continua a contrarsi la preferenza per i carburanti tradizionali (benzina e diesel). L’interesse verso tecnologie più ecologiche cresce anche negli Stati Uniti (dal 29% al 41%), nonostante i molteplici fattori sfavorevoli (prezzi più contenuti per benzina e diesel, minori incentivi fiscali ecc.)
  • Le principali ragioni per scegliere un veicolo elettrico/ibrido sono riconducibili a una maggiore sensibilità ambientale (minori emissioni, 44%*) e al risparmio in termini di costi operativi (36%*), mentre risulta secondaria l’influenza degli incentivi fiscali (7%*). 
  • Anche per i veicoli elettrici/ibridi resta problematico l’aspetto economico: buona parte dei consumatori, infatti, non sarebbe disposta a pagare un prezzo molto più elevato rispetto ai motori tradizionali. La pensa così più di un terzo dei rispondenti in Giappone (34%), Stati Uniti (34%) e Germania (43%).
  • I consumatori rivelano aspettative molto elevate in merito all’autonomia ritenuta accettabile per un veicolo elettrico, sebbene gli effettivi requisiti di trasporto giornalieri siano molto modesti a confronto: negli Stati Uniti, ad esempio, gli automobilisti percorrono in media 27 miglia al giorno, ma si aspettano dai veicoli elettrici un’autonomia di almeno 300 miglia.
  • Un’ampia quota di consumatori è disposta ad attendere 30 minuti o più per la ricarica completa di un veicolo elettrico: sotto questo aspetto, risultano più disponibili i cinesi (79%) e gli indiani (64%), mentre tedeschi (45%) e coreani (42%) appaiono meno pazienti.
  • La maggior parte dei consumatori ritiene che la creazione di una rete di stazioni di ricarica sia principalmente una responsabilità dei produttori o delle istituzioni pubbliche.
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Il commento di Giorgio Barbieri
Partner Deloitte e responsabile italiano per il settore Automotive

È importante notare come i consumatori italiani si dimostrino particolarmente sensibili alle tematiche ambientali. Per il terzo anno consecutivo, infatti, nel nostro Paese continua a crescere la preferenza nei confronti della mobilità ibrida/elettrica, a discapito dei carburanti tradizionali che perdono sempre più terreno. Alla base di questo trend vi è anzitutto la consapevolezza di poter contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, prima ancora delle tematiche economiche legate ai risparmi di costo e ai vantaggi fiscali. Gli OEM devono pertanto dimostrarsi in grado di intercettare questa nuova sensibilità del mercato e cogliere le opportunità che ne possono derivare sia sotto il profilo delle vendite che del posizionamento e dell’immagine agli occhi dei clienti. A questo proposito, sarà cruciale che player privati ed istituzioni pubbliche riflettano su una partnership strategica finalizzata al potenziamento delle infrastrutture di ricarica, le quali costituiscono la principale preoccupazione per gli acquirenti di veicoli elettrici.

Il punto di vista dei consumatori italiani

Nuove tecnologie a bordo: i consumatori italiani sono pronti?

A livello globale, i consumatori esprimono ancora forti perplessità riguardo alle nuove tecnologie di connettività e guida autonoma, per le quali sussistono timori legati principalmente a tematiche di privacy e sicurezza. Sotto questi aspetti l’Italia si muove però in controtendenza, rivelandosi un mercato particolarmente aperto a queste innovazioni.

Al tempo stesso, agli occhi dei consumatori italiani diventa sempre più rilevante il trend dei veicoli ibridi/elettrici, la cui preferenza continua ad aumentare nel tempo. Sebbene al momento i volumi del mercato ibrido/elettrico restino ancora limitati, i progressi tecnologici che impattano sul miglioramento dei loro sistemi di alimentazione (in termini di autonomia, affidabilità e prestazioni) evidenziano notevoli potenzialità in prospettiva futura.
Tuttavia, anche nel nostro Paese, rimane cruciale la problematica relativa al fattore “prezzo” nelle decisioni di acquisto dei veicoli: specialmente nei Paesi occidentali, infatti, la propensione alla spesa dei consumatori risulta limitata dall’idea che il progresso tecnologico non implichi necessariamente un prezzo di acquisto sensibilmente più elevato.

Italiani più fiduciosi sulla guida autonoma, ma il fattore prezzo non dev’essere sottovalutato
  • Solo il 25% degli italiani ritiene che la tecnologia a guida autonoma non sia sicura: questo dato non solo è in costante calo, ma risulta anche nettamente più basso rispetto a Paesi come Stati Uniti (48%), Giappone (47%) e Germania (45%)
  • Il 26% degli italiani non sarebbe disposto a pagare di più per usufruire della tecnologia a guida autonoma e il 33% pagherebbe al massimo 400 € 
  • In Italia, il 26% dichiara di non essere disposto a spendere di più per un’auto in grado di comunicare con altri veicoli e con le infrastrutture pubbliche per migliorare la sicurezza stradale. Tale quota risulta ancora più alta in Germania (46%) e Stati Uniti (31%), mentre appare del tutto marginale in India (6%) e Cina (5%).

(* media dei principali Paesi)

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