Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2018

Previsioni

Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2018

Global report

Lusso, investitori ottimisti. Il mercato globale crescerà del 5-10% all’anno fino al 2021.

Le crescenti tensioni politiche globali, le riforme fiscali, le nuove politiche commerciali, la sempre più diffusa presenza di tecnologie disruptive e la continua digitalizzazione stanno influenzando profondamente i modelli di business nel mondo del lusso. In questo contesto, gli investitori globali interessati all'industria Fashion & Luxury stanno rivedendo aspettative e strategie future, come evidenziato dal Global Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2018, il report di Deloitte che analizza i trend del mercato del lusso e lo scenario delle attività M&A del settore.

"Il nostro studio," ha spiegato Elio Milantoni, Deloitte Financial Advisory – Fashion & Luxury Leader, "dimostra come, nonostante le sfide impegnative, l'industria del lusso continui ad essere terreno fertile per gli investitori. In particolare, due settori hanno mostrato, nel 2017, un importante aumento del volume delle operazioni di M&A: “Apparel & Accessories”, e “Cosmetics & Fragrances” hanno incrementato le proprie performance, diventando i settori più interessanti per gli investitori nel 2018. Ad una più elevata redditività corrisponde un numero maggiore di deal”.

M&A Deal Monitor 2017: Appareal & Accessories il settore più dinamico

E’ stato un anno particolarmente movimentato per il mondo del lusso con 217 operazioni M&A registrate nel 2017 e un aumento di 6 deal rispetto all'anno precedente.

I deal con protagoniste aziende operanti nel mondo dei Personal Luxury Goods sono aumentati (+5 rispetto al 2016) soprattutto grazie ai settori Apparel & Accessories (36% del totale) e Cosmetics & Fragrances (13% del totale). Watches & Jewellery (13% del totale) è stato l'unico settore dei beni di lusso personali a presentare un calo, con 9 operazioni in meno rispetto all'anno precedente.
In netto aumento le operazioni di M&A in Europa (+14 offerte), mentre il Nord America e l'Asia-Pacifico hanno registrato lo stesso numero di deal dell’anno precedente. Gli hotel di lusso sono stati i principali driver M&A a livello globale nel 2017, con operazioni presenti in tutte le principali aree geografiche, ad eccezione di Giappone e Medio Oriente.

“Delle operazioni di fusione e acquisizione completate – commenta Milantoni – il 47% è stato effettuato da investitori strategici, con una diminuzione di 43 operazioni rispetto al 2016. Gli investitori finanziari, invece, hanno effettuato più transazioni rispetto all’anno scorso (+44 offerte), mentre i venditori strategici sono stati coinvolti nel 64% delle transazioni (-13 punti percentuali rispetto al 2016). Generalmente, gli investimenti degli offerenti si sono concentrati su una strategia di buyout (+55 offerte rispetto al 2016)”.

Investitori ottimisti: il mercato del lusso crescerà del 5-10% all’anno

All'interno della Private Equity Survey, Deloitte si è concentrata sulla comprensione delle percezioni degli investitori sulla crescita potenziale del mercato F&L nei prossimi anni. I principali operatori del mercato dei beni di lusso personali (PLG) sono proiettati al raggiungimento di 1,2 volte il proprio indice di vendita 2016 entro il 2020 (~ +3% CAGR FY 2016-20), mentre gli altri settori del lusso dovrebbero raggiungere 1,3 volte il proprio valore (~ +4% CAGR FY 2016-20).

“Entro i prossimi tre anni, gli investitori prevedono che il settore F&L continuerà a crescere del 5-10% all'anno” commenta Milantoni. “Digital Luxury e Cosmetics & Fragrances potrebbero essere i settori a registrare le performace più elevate, crescendo di oltre il 10% all'anno. Appareal & Accessories, Watches & Jewellry, Hotels e Furniture attraverseranno una fase di consolidamento, con una crescita annua attesa del 5-10%, mentre il mercato dei jet privati dovrebbero rimanere stabile (crescita annuale dello 0-5%). Gli investitori prevedono, invece, un rallentamento della crescita per il mercato delle automobili, degli yacht e del Selective Retailing”.

Dando uno sguardo alla geografia, emerge un sentimento positivo degli investitori per il futuro di Asia e Medio Oriente, con buone aspettative anche per il Nord America (5-10% di crescita annuale), nonostante una flessione della fiducia rispetto al 2017. Stabilità prevista per l’America Latina, mentre si rinnova la fiducia degli investitori nei confronti del Giappone, che ha superato le aspettative rispetto all'anno precedente, e per il quale si prevede una crescita superiore al 5% nei prossimi tre anni. Outlook positivo anche per l’Europa.

Opera nel mercato dell’abbigliamento, è una PMI e ha vocazione digitale: identikit dell’azienda d’interesse per gli investitori

Dalla survey condotta da Deloitte emerge come l'89% dei gestori di fondi intervistati stia considerando di investire sul mercato del lusso. Interesse in notevole crescita per il settore Appareal & Accessories (dove il 73% intende investire), seguito da Cosmetics e Fragrancese (60%), Furniture (45%), Watches & Jewellery (19 per cento), Digital Luxury (16 per cento) e Selective Retailing (10 per cento).

“I trend di virtualizzazione nel processo di acquisto dei consumatori stanno portando alla creazione di un nuovo cluster di aziende focalizzate sul Digital Luxury, principalmente nel settore Apparel & Accessories” ha spiegato Tommaso Nastasi - Deloitte Financial Advisory Partner. "Mentre gli investitori esperti, soprattutto nell'area EMEA, sono maggiormente attratti dai segmenti più innovativi e a vocazione digitale, i newcomers preferiscono indirizzare i propri investimenti verso settori consolidati. Va evidenziato, inoltre, come, rispetto al 2017, il consolidamento del settore F&L stia indirizzando gli investimenti verso le società di piccole dimensioni (+10 punti percentuali), per le quali gli investitori prevedono di migliorare le performance implementando strategie di internazionalizzazione, miglioramento delle prestazioni e gestione del cambiamento. Un’attenzione particolare gli investitori sembrano dedicarla al digitale: il 63% di loro, infatti, investirà in tecnologie disruptive per beneficiare di potenziali sinergie. Internet of Things e intelligenza artificiale sono i driver che avranno il maggiore impatto sui portafogli degli investitori".

 

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