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Comunicati stampa

Deloitte definisce le regole per la banca del futuro

Una tavola rotonda dedicata all’analisi regolamentare e ai profili di rischio per un confronto sui modelli di business Open Banking

L’evento Deloitte “Open Banking e API Economy – La Banca del futuro” ha fornito interessanti spunti per il settore, con un’analisi puntuale degli elementi che abilitano il framework Open Banking, volta a stimolare una riflessione sulle regolamentazioni e sui differenti modelli di business, definendo le linee guida e strategie per posizionarsi in modo vincente all’interno del complesso ecosistema bancario.

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Open Banking: scenario e fattori abilitanti

Con Open Banking si intende un framework rispetto al quale i consumatori hanno il diritto di condividere il contenuto delle proprie informazioni bancarie con terze parti, che abilita nuovi modelli di business i quali espandono la generazione e la distribuzione del valore superando value chain integrate verticalmente con ecosistemi esterni.

L’Open Banking si sta affermando in Italia e nel mondo grazie a fattori abilitanti. Sono stati analizzati in questo senso gli interventi normativi quali la PSD2, le numerose iniziative in corso per la definizione di standard di integrazione e sicurezza a livello europeo e mondiale, l’affermarsi di moderne infrastrutture IT (API, microservice architecture in testa), il cambiamento nelle abitudini dei clienti, la presenza di una competition nuova rappresentata da GAFA, fintech e banche pure digital.

Deloitte ritiene che “l’apertura dei dati bancari” (Access to Account) porterà impatti rilevanti nel banking, determinando con elevata probabilità il disaccoppiamento fra design e gestione dei prodotti da un lato e la distribuzione degli stessi dall’altro.

Riteniamo inoltre che ciò porterà all’applicazione di un range di modelli operativi riconducibili a quattro principali:

  • Utility, volto a fornire servizi standard prevalentemente riconducibili alla piattaforma informatica ad alta efficienza/ affidabilità
  • Product Factory, volto a competere fornendo prodotti/servizi di qualità ed efficienti attraverso distributori «third-party» che forniscono l’accesso a nuovi mercati o segmenti di mercato e piattaforme di competitor, sia attraverso il proprio brand che in white labelling
  • Aggregatore, volto a capitalizzare la relazione primaria con il cliente, investendo continuamente su canali, consulenza e servizio, per distribuire prodotti e servizi di provider diversi
  • Piattaforma, volto a valorizzare la relazione con il cliente grazie ad una combinazione di prodotti proprietari e terzi, privilegiando la parte di engagement a quella di processing. In questo ambito si posizionano anche i modelli di market-place, già in uso presso altri settori.

La strategia ottimale per gli incumbent del mondo financial institution sarà probabilmente basata su una combinazione di tali modelli.

Il passaggio da un modello “product-centric” ad uno “customer-centric” potrebbe consentire di varcare i confini del proprio mercato di riferimento per servire bisogni adiacenti dei propri clienti.

Deloitte monitorizza con un proprio osservatorio le iniziative basate sul framework Open Banking a livello mondiale. Dal nostro punto d’osservazione è evidente come il framework di Open Banking che si sta affermando è caratterizzato da profondi elementi di novità, quali:

  • la presenza di confini dei mercati ormai labili. Tutto costituisce un macro-mercato, in cui l’esperienza d’uso è fluida.
  • La presenza di un ecosistema di collaboration, che configura una rete di valore
  • Le informazioni del cliente detenute dalle banche sono da questo condivise con terze parti
  • I nuovi business model sono basati su logiche di sharing fra i diversi stakeholder, che costituiscono i nodi della rete
  • La disponibilità di una piattaforma digitale in grado di supportare la fornitura e la monetizzazione del servizio
  • Il vantaggio competitivo si basa sul “know-where”, cioè sulla conoscenza di dove sono collocati gli attori in grado di contribuire alla generazione del valore della banca. Le FI devono comprendere come sfruttare il loro vantaggio pre-tecnologico, basato su fiducia dei consumatori, conoscenza del settore, massa critica e capacità d’investimento, ampiezza e profondità dell’offerta.
Un approccio possibile – la visione deloitte

Deloitte ritiene che le banche dovranno integrare le loro strategie per cogliere le opportunità derivanti dall’Open Banking. In particolare è indispensabile sviluppare la propria visione, definendo il proprio posizionamento, i modelli operativi che si intendono adottare, le modalità con cui si intendono ingaggiare i partner di un ecosistema da costruire o estendere.

La value proposition potrà essere arricchita andando incontro ai bisogni espressi e non espressi, finanziari e non finanziari della propria base clienti o di target oggi non raggiunti.

L’architettura applicativa ed in generale l’infrastruttura andrà disegnata in logica open e sicura, facendo leva su enhaber tecnologici in grado di far evolvere user experience del cliente e modelli di business.

Dal punto di vista del consumatore finale il cambiamento nei modelli di fruizione dei servizi bancari porterà sicuramente vantaggi derivanti dalla sempre maggior facilità di accesso a servizi digitali a valore aggiunto.

Ancora una volta saranno le idee e le persone a far la differenza. 

Open Banking e API economy

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