Prospettive

How to Win in Volatile Times

Sviluppare strategie a prova di crisi

L’articolo illustra come in un contesto di mercato ad elevata volatilità l’adozione di approcci strategici non convenzionali possano permettere alle aziende di prosperare anche in periodi economici meno floridi.

Nell’attuale scenario, diversi fattori suggeriscono l’avvicinarsi della fine di un ciclo economico, che solitamente viene accompagnata da periodi di particolare volatilità se non da vere e proprie recessioni, tra i vari: l’inversione della curva dei rendimenti, il periodo record di espansione dell’economia americana e le attese ripercussioni economiche dell’epidemia del COVID-19.

A differenza però di quanto avvenuto nel recente passato con la crisi del 2008, molte aziende italiane hanno già provveduto ad attrezzarsi per tempo: gli investimenti intangibili hanno registrato un +23% dal 2008, la bilancia dei pagamenti italiana si è attestata a +39,3 €Mld nel 2018, e l’indice di debito/capitale sociale è passato dal 63,2% del 2009 al 52,9%.

Tuttavia, osserva il leader di Monitor Deloitte Italia Carlo Murolo, “la nostra ricerca evidenzia come per prosperare in tempi di stagnazione, o recessione, i fondamentali di bilancio siano un ingrediente chiave, ma non sufficiente. Una chiara strategia di lungo periodo e un approccio nuovo ed evoluto di pianificazione strategica fanno la differenza per vincere in tempi di crisi.”

L’importanza di questa componente è riconfermata dalle esperienze delle imprese che hanno prosperato in contesti di recessione e stagnazione. Nella ricerca, Monitor Deloitte ha identificato e intervistato alcuni CEO di aziende vincenti che, nei diversi stadi di evoluzione della rispettiva realtà (Early stage, Growth, Turnaround), hanno avuto successo nonostante operassero in contesti difficili, i quali hanno testimoniato l’importanza della strategia nel successo delle proprie realtà.

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Siamo partiti con l’idea di creare un’offerta distintiva in una nicchia di mercato ancora poco servita, intercettando una domanda in forte crescita e mettendo a scala il modello di alcune realtà locali di successo” – Jacopo Sebastio, CEO e Founder di Velasca

 “Sicuramente abbiamo capito che gli errori strategici sono i più pesanti. Abbiamo fatto la differenza con una chiara visione sul traguardo di lungo periodo e un approccio test&learn” – Stefano Colli-Lanzi, CEO di Gi Group

 “La nuova strategia è risultata per noi fondamentale e ci ha consentito di mettere in sicurezza la componente finanziaria, concentrandoci sulle nostre capabilties distintive e focalizzandoci dove potevamo vincere la competizione ” - Riccardo Serrini, CEO del Gruppo Prelios

Manuel Pincetti, Monitor Deloitte Banking Lead, conferma che “La definizione di una chiara direzione strategica è un punto di particolare attenzione per le PMI, componente fondante del tessuto imprenditoriale italiano. Infatti, come evidenziato nella recente Family Business Survey  del 2019 (survey redatta e pubblicata dal team Deloitte Private, la business solution di Deloitte che affianca imprenditori, piccole e medie imprese, family office, investitori privati e private equity, e favorire la crescita del loro business), solo 1 azienda su 2 ha un vero e proprio piano strategico e la maggior parte (77%, quasi 4 su 5) dei leader di aziende familiari dichiara di non avere sviluppato una direzione per la propria realtà oltre i 5 anni.”

Al fine di supportare la leadership aziendale, Monitor Deloitte ha sviluppato un approccio proprietario per vincere anche in contesti di incertezza basato su 3 fasi (dallo Scenario Planning alla costruzione di un Advantaged Strategic Portfolio) e identificato 5 linee guida per competere e prosperare in futuro, che ci si debba o meno attendere una prossima recessione:

1.      Immaginare il futuro: pianificare per saper gestire le incertezze

2.      Definire il percorso: stabilire la strada per raggiungere il posizionamento desiderato

3.      Agire, con decisione: prepararsi in anticipo, invece di reagire

4.      Diventare e pensare “agile”: mantenere un approccio e una cultura interna flessibile

5.      Non copiare la ricetta di altri: dimenticare ricette pre-confezionate e costruire il proprio modello

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