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Approfondimenti sullo Split Payment 

Originariamente, lo “split payment” riguardava soltanto un numero ristretto di enti pubblici, individuati dall’art. 17-ter del d.P.R. n. 633 del 1972.

A seguito di molteplici modifiche normative (i.e. decreto-legge n. 50 del 2017 e decreti ministeriali del 27 giugno 2017 e 13 luglio 2017), la sua sfera soggettiva di applicazione è mutata radicalmente: oggi, tutte le pubbliche amministrazioni destinatarie delle norme in materia di fatturazione elettronica obbligatoria nonché un significativo numero di società ad elevata affidabilità fiscale devono liquidare e versare l’IVA in luogo dei loro fornitori.

La crescente e mutevole platea dei soggetti pubblici e privati nei confronti dei quali emettere fatture in “split payment” crea notevoli incertezze ed accresce il rischio sanzionatorio per gli errori connessi alla sua errata applicazione. Non è sempre facile accertare con sicurezza se il cessionario di un bene o il committente di un servizio rientri o meno nell’ambito di applicazione dello “split payment”.