Posted: 19 May 2020 5 minuti Tempo di lettura

L’evoluzione del Crisis Management

Gestire una situazione complessa e in rapida evoluzione come l’emergenza legata alla diffusione del COVID-19 è estremamente impegnativo ed impone di confrontarsi con restrizioni e modalità operative che non avevamo più sperimentato da molto tempo nel nostro paese.

Questa crisi ha dimensione globale, impatta trasversalmente tutti i settori dell’economia, degradando indistintamente sia la domanda che l’offerta, mostrando tempistiche – e modalità – di risoluzione incerte che richiedono modelli di risposta sui quali non tutte le organizzazioni si erano preparate. In un contesto del genere la capacità di anticipare gli scenari più negativi, di pianificare -- e “ri-pianificare” -- rapidamente le proprie strategie di risposta e garantire un efficace attuazione delle proprie azioni su scala globale, diventano la migliore base per costruire un vantaggio competitivo che rimarrà come patrimonio distintivo anche quando vi sarà un ritorno al “nuovo” business as usual.

È questo il momento di chiedersi se le soluzioni di gestione della crisi così come organizzate fino ad ora, potranno continuare ad essere efficaci e sostenibili anche in condizioni di incertezza ed “urgenza” prolungata, quali quella che ci accingiamo a sperimentare nei prossimi mesi.

Proprio in virtù delle specificità di questa crisi, è cruciale che il top management possa disporre di un supporto gestionale che funga da vero e proprio fulcro operativo trasversale e, necessariamente flessibile e multidisciplinare, capace di fornire supporto attraverso tutte le fasi di gestione della crisi.

Nella recente pubblicazione “From Now on. Command Center, l’evoluzione del Crisis Management” Deloitte cerca di rendere evidenti le capability peculiari che dovrebbero essere presenti a supporto della leadership (e del comitato di crisi) in questa crisi, integrandole all’interno di una struttura operativa che, mutuando dalle migliori pratiche internazionali per la gestione delle crisi ed emergenze, ha individuato con il nome di Command Center

Un Command Center efficace deve poter garantire: una chiara disamina delle componenti peculiari di questa crisi e le componenti da monitorare con estrema attenzione; la capacità di supportare la definizione delle linee guida strategiche che si dovranno perseguire, ora nella risposta alla crisi, ma che necessariamente impatteranno sul futuro e sulla reputazione aziendale se mal gestite; essere in grado di fare “fruttare” bene insieme tutte le  competenze presenti in azienda e/o garantite da expertise esterne, che potrebbero diventare le capabilities chiave per il “new normal”; un modello di Coordinamento, Comando e Controllo che deve essere molto efficace per garantire che tutte le aree dell’azienda reagiscano come un solo team, estremamente ben affiatato.

Le nuove capability, sviluppate in questa condizione di emergenza siamo convinti che accompagnino ancora per molto tempo la nostra quotidianità e,per chi le saprà sfruttare al meglio, diventeranno fonte di vantaggio competitivo, divenendo poi un patrimonio culturale che caratterizzerà il futuro dell’azienda e, in alcuni casi, dell’intero settore di riferimento.

Le aziende e i governi devono iniziare a porsi domande mirate su come questo modificherà il proprio contesto e le scelte dei propri clienti. Iniziative e risposte adeguate determineranno la “nuova normalità” e il successo delle aziende e delle leadership resilienti. La pianificazione rispetto a questo futuro prossimo però deve avere inizio già da ora.

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Stefano Buschi

Stefano Buschi

Client & Industry RA NSE Leader, Cyber Partner, Crisis & Resilience Leader

Stefano è Partner e responsabile Nazionale per i Cyber Risk e Crisis Management Services di Deloitte in Italia. Con oltre 15 anni di esperienza sui temi di protezione delle Infrastrutture Critiche Europee, ha guidato complessi programmi di Security e Resilience Transformation in primari Gruppi internazionali sui temi Risk Management, Security, Business Continuity e Crisis Management, contribuendo a rilevanti progetti per la sicurezza Nazionale e allo sviluppo di innovative metodologie di Resilience per la Commissione Europea.