Posted: 22 Dec. 2020 5 minuti Tempo di lettura

Deloitte LSHC Predictions 2025

Quale futuro per la sanità e i suoi operatori?

Pensare al sistema sanitario e alla sanità al 2025 significa pensare a una trasformazione del comparto nel suo complesso, che diventerà sempre più agile, digitale e sostenibile. Emerge questo quadro dalle LSHC Predictions 2025 – The future unmasked, recentemente pubblicate e che presentano il punto di vista di Deloitte sul futuro di questo settore, a partire dalle analisi del suo centro studi e dall’esperienza maturata coi suoi clienti.

All’orizzonte c’è un nuovo scenario – reso più prossimo dalla pandemia - in cui cambiano sia le aspettative e i comportamenti dei pazienti, sia le modalità di lavoro e collaborazione degli stessi operatori del settore. Oltre a una maggiore enfasi nei confronti del ruolo della prevenzione, in generale si assisterà a una revisione di quelli che sono i confini stessi del settore, nell’ottica di abilitare e diffondere nuovi modelli di cura e di sanità, che possano trarre vantaggio dal potenziale delle tecnologie, da una maggiore disponibilità di dati su popolazione e malattie, così come una maggiore rilevanza di nuovi ambiti come la genomica e la scienza comportamentale.

Quali sono nello specifico le prediction che Deloitte delinea per gli operatori e le organizzazioni sanitarie in un prossimo futuro?

  • La crescente consapevolezza da parte della popolazione dei rischi legati alla salute, con il passaggio da un approccio reattivo ad uno proattivo nei confronti della propria cura e della fruizione di trattamenti e servizi sanitari. A fronte di una popolazione sempre più anziana, si prevede infatti che entro il 2025 il 21% della popolazione europea avrà superato i 65 anni, cresce l’attenzione e la volontà di invecchiare in modo positivo, in una logica di prevenzione e intervento proattivo a fronte di possibili patologie fisiche o mentali.
  • La crescente necessità di avere un sistema sanitario pubblico che sia robusto e resiliente, portando ad una maggiore allocazione di risorse e fondi in questo ambito da parte dei Governi. Centrale in questi interventi sarà la necessità di rendere più responsive l’organizzazione sanitaria pubblica, anche nelle sue articolazioni territoriali; la promozione di una forza lavoro sempre più qualificata; la disponibilità ed il supporto di adeguati sistemi informativi.
  • L’adozione sempre più concreta del paradigma delle 4P nel sistema sanitario, secondo cui la medicina sarà sempre più Predittiva, Preventiva, Personalizzata e Partecipativa. Questo è un concetto che Deloitte aveva già introdotto all’interno del report Digital Transformation: shaping the future of European Healthcare, in cui si sottolineava il ruolo e il potenziale della tecnologia digitale e delle conseguenti trasformazioni.
  • L’evoluzione del modo di lavorare degli operatori sanitari, a cui saranno richieste sempre più competenze e skill analitiche, cognitive ed emotive, e sempre meno lo svolgimento di task ripetitivi ed amministrativi. A fronte di questa evoluzione, sarà sempre più necessario pensare ed implementare percorsi di formazione specifici e dedicati allo sviluppo di queste nuove competenze, dove centrale diventa il tema del life-long learning.
  • Il paziente sarà il centro dei modelli di cura, che verranno disegnati e implementati nella logica di rendere il servizio più accessibile, efficiente e cost-effective. In questo senso, le tecnologie digitali permetteranno di assistere ciascun paziente in modo più mirato rispetto al suo stato di salute e alle sue esigenze, con un intervento più puntuale e coordinato tra tutti i soggetti coinvolti nel percorso di cura.
  • Anche le aziende e le organizzazioni sanitarie saranno sempre più attente ai temi della sostenibilità, con un crescente interesse, anche nei confronti dei fornitori, ai temi della riduzione delle emissioni di CO2, al riciclo di rifiuti e risorse idriche, e all’utilizzo di materiali sostenibili nel packaging; si assisterà, ad esempio, ad una sempre maggiore limitazione nell’uso di strumenti monouso, preferendo soluzioni riutilizzabili.

Resta evidente che ognuna di queste traiettorie di trasformazione non può essere intesa in modo indipendente dalle altre: quello atteso al 2025 è un futuro che coinvolgerà pazienti, aziende e operatori, che imporrà di apprendere nuove modalità di azione e relazione, anche a fronte della diffusione di nuove tecnologie digitali e nuovi modelli di cura. Il percorso è appena cominciato.

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Guido Borsani

Guido Borsani

Government & Public Services Industry Leader

Guido Borsani è Presidente di Fondazione Deloitte, nominato nel luglio 2021. Prima di questo ruolo è stato membro del CdA di Fondazione Deloitte e dal 2013 è Government and Public Services Industry Leader per Italia, Grecia e Malta. Nel corso della sua carriera, Guido ha supportato i clienti del settore sanitario, del settore pubblico e dei settori a forte regolamentazione pubblica in importanti programmi di sviluppo e trasformazione. È un appassionato sostenitore del Purpose di Deloitte: make an impact that matters – per le nostre persone, la società e i clienti. Guido è entrato in Deloitte nel 2009, dopo una prima esperienza nel mondo della consulenza direzionale e poi nella consulenza finanziaria all’interno di una realtà del settore pubblico. Laureato in economia presso l’Università Bocconi.