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Italy Private Equity Confidence Survey
Outlook per il secondo semestre 2017
Secondo il report semestrale di Deloitte Italy Private Equity Confidence Survey, le aspettative degli operatori di Private Equity e di Venture Capital per il secondo semestre 2017 mostrano segnali di rafforzamento del livello di fiducia nel settore.
Key Findings
- Per il secondo semestre 2017 il Deloitte Private Equity Confidence Index (indice costruito ponderando le risposte raccolte nel sondaggio) ha raggiunto il livello più alto dal 2010 (+ 17%), con un numero di operazioni atteso compreso tra 65 e 75
- Nel primo semestre 2017 sono state registrate in Italia 75 operazioni di Private Equity per un controvalore pari a circa 5 miliardi di euro
- Il valore dei portafogli atteso è in crescita con IRR nella fascia 15%-25%, principalmente dovuto alla crescita dell’EBITDA delle società controllate
- Confermato l’interesse verso operazioni di LBO per il 42,1% degli operatori intervistati e Capital Expansion per il 26,3% con aziende attive nei settori Retail e Automotive. In aumento la size media attesa delle aziende in portafoglio
- I valori di cessione sono stabili rispetto al semestre precedente. Confermato il Trade sale per il 44,7% quale principale modalità di disinvestimento e crescita delle exit tramite Secondary Buyout (+2,2%)
- Sono attesi in aumento i finanziamenti da banche commerciali per l’85,7% e in leggera diminuzione degli spread applicati nel contesto di operazioni di PE/VC
- In crescita strutture finanziarie più aggressive: il 60,5% degli intervistati finanzierà i propri investimenti con una quota di equity compresa tra il 41% e il 60%
- In diminuzione gli investimenti di maggioranza del 5,9% (da 73,5% a 67,6%) e in crescita le operazioni di minoranza per il 27% (+6,4%)
- In aumento delle preferenze verso settori come Retail e packaging (rispettivamente +6,4% e +4,8%) e in riduzione il focus sui settori Manifatturiero e Chimico (rispettivamente -6,3% e -5,4%
“Il valore del Deloitte Private Equity Confidence Index, indice che sintetizza le risposte raccolte tra gli operatori del settore, ha raggiunto il livello massimo dal 2010” – commenta Elio Milantoni, Partner di Deloitte Financial Advisory e M&A leader.
Le aspettative in merito alla congiuntura economica, invece, mostrano un’aspettativa stabile, confermata da parte del 57,9% degli operatori. La maggioranza degli investitori intervistati si mostra inoltre fiduciosa circa una possibile fine degli effetti della crisi economica nel mercato del PE/VC entro i prossimi 12 mesi.
“Il valore dei portafogli PE/VC sarà, ad avviso del 78,4% degli intervistati, in aumento rispetto ai valori di acquisto. Questo dato, per il sesto semestre consecutivo, mostra un segnale di costante rafforzamento del settore – commenta Elio Milantoni. Riguardo agli obiettivi di rendimento (IRR) giudicati accettabili, la maggioranza degli operatori (81,5%) colloca le aspettative nella fascia intermedia (15%-25%)”.
Le operazioni di LBO, si confermano la tipologia di maggior interesse (42,1% degli intervistati), seguite da operazioni di Capital Expansion. Inoltre è in aumento l’interesse verso settori come Retail e Packaging (rispettivamente +6,4 e +4,8 punti rispetto al semestre precedente). Si riduce invece il focus sui settori Manifatturiero e Chimico (rispettivamente -6,3 e -5,4 punti rispetto al primo semestre 2017).
Tenuta dei valori di cessione rispetto al semestre precedente secondo circa il 53% degli intervistati. Questi dati confermano il sentiment di generale stabilità per il semestre in corso. Conferma del Trade sale quale principale modalità di disinvestimento, secondo il 44,7% degli intervistati, e crescita delle exit tramite Secondary Buyout (+2,2%).
Attesi in aumento i finanziamenti da banche commerciali e la leva finanziaria media nel contesto di operazioni di PE/VC. “Le aspettative di struttura finanziaria dei nuovi deal mostrano una leggera crescita della preferenza per strutture finanziarie più aggressive” osserva Elio Milantoni. Il 60,5% degli intervistati prevede, infatti, di finanziare i propri investimenti futuri con una quota di equity compresa tra il 41,0% ed il 60,0%”.
In leggero calo gli spread applicati ai finanziamenti richiesti. Gli operatori di PE/VC intervistati segnalano in generale una leggera diminuzione degli spread medi applicati, diminuiscono infatti di 8 punti percentuali gli operatori che dichiarano di essersi finanziati con uno spread sull’Euribor superiore i 300 basis points.
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