Analisi

Italy Private Equity Confidence Survey

Outlook per il primo semestre 2018

La trentatreesima edizione dell'Italy Private Equity Confidence Survey fornisce, come di consueto, indicazioni in merito alle attese dei principali operatori sull’andamento del settore per il primo semestre 2018, sulla base dell’analisi condotta da Deloitte

Key Findings

  • Per il primo semestre 2018 il Deloitte Private Equity Confidence Index (indice costruito ponderando le risposte raccolte nel sondaggio) ha raggiunto il livello più alto dal 2010 (+2% rispetto al precedente semestre), con un numero di operazioni atteso compreso tra 70 e 75
  • Nel secondo semestre 2017 sono state registrate in Italia 74 operazioni di Private Equity per un controvalore pari a circa 5 miliardi di euro*. In crescita l’interesse verso i settori Chimico (+4,7%), Servizi (+3,0%) e Lusso (+2,8%)
    *considerando solo le transazioni con valore dell’operazione pubblico
  • Confermato l’interesse verso operazioni di LBO per il 50,0% degli operatori intervistati e Capital Expansion per il 19,4%, con aziende attive nei settori Chimico, Servizi non finanziari e Lusso. In aumento la size media attesa delle aziende in portafoglio.
  • Il valore dei portafogli atteso è in crescita, con IRR nella fascia 15%-25%, principalmente dovuto alla crescita dell’EBITDA delle società controllate.
  • In crescita l’attività di fundraising, il 54,1% degli operatori intervistati ha in programma nel semestre attività di raccolta di nuovi fondi (+12%), attività cui dedicherà più tempo (+14%)
  • I valori di cessione sono attesi in crescita rispetto al semestre precedente. Il Secondary Buyout si afferma come principale modalità di disinvestimento per il 42,4% degli operatori, insieme ad un rilevante aumento della percentuale degli intervistati che segnala la possibilità di exit tramite IPO (+12,1%).
  • In diminuzione (-12,2%), pur restando la fonte di finanziamento di gran lunga più importante (73,5%), il debito erogato dalle banche commerciali. In aumento syndication financing e fonti alternative quali possibili forme di finanziamento (rispettivamente +8,8 punti e +5,9 punti). In leggero aumento gli spread applicati nel contesto di operazioni di PE.
  • Si osserva una crescita delle strutture finanziarie più equilibrate: il 63,6% degli intervistati finanzierà i propri investimenti con una quota di equity compresa tra il 41% e il 60%.
  • In crescita di 6,7 punti gli investimenti di maggioranza (da 67,6% a 74,3%) e in calo di 4,1 punti le operazioni di minoranza (da 18,4% a 14,3%).
  • Con riferimento alle nuove opportunità d’investimento, atteso un aumento del livello di competizione nel mercato del PE, indicato dal 69,4% degli operatori. Per il secondo semestre 2017 il Deloitte Private Equity Confidence Index (indice costruito ponderando le risposte raccolte nel sondaggio) ha raggiunto il livello più alto dal 2010 (+ 17%), con un numero di operazioni atteso compreso tra 65 e 75
  • Nel primo semestre 2017 sono state registrate in Italia 75 operazioni di Private Equity per un controvalore pari a circa 5 miliardi di euro
  • Il valore dei portafogli atteso è in crescita con IRR nella fascia 15%-25%, principalmente dovuto alla crescita dell’EBITDA delle società controllate
  • Confermato l’interesse verso operazioni di LBO per il 42,1% degli operatori intervistati e Capital Expansion per il 26,3% con aziende attive nei settori Retail e Automotive. In aumento la size media attesa delle aziende in portafoglio
  • I valori di cessione sono stabili rispetto al semestre precedente. Confermato il Trade sale per il 44,7% quale principale modalità di disinvestimento e crescita delle exit tramite Secondary Buyout (+2,2%)
  • Sono attesi in aumento i finanziamenti da banche commerciali per l’85,7% e in leggera diminuzione degli spread applicati nel contesto di operazioni di PE/VC
  •  In crescita strutture finanziarie più aggressive: il 60,5% degli intervistati finanzierà i propri investimenti con una quota di equity compresa tra il 41% e il 60%
  • In diminuzione gli investimenti di maggioranza del 5,9% (da 73,5% a 67,6%) e in crescita le operazioni di minoranza per il 27% (+6,4%)
  • In aumento delle preferenze verso settori come Retail e packaging (rispettivamente +6,4% e +4,8%) e in riduzione il focus sui settori Manifatturiero e Chimico (rispettivamente -6,3% e -5,4% 
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Comunicato stampa

Milano, 9 gennaio 2018 – Secondo il report semestrale di Deloitte Italy Private Equity Confidence Survey, le aspettative degli operatori di Private Equity e di Venture Capital per il primo semestre 2018 mostrano segnali di rafforzamento del livello di fiducia nel settore.

“Il valore del Deloitte Private Equity Confidence Index, indice che sintetizza le risposte raccolte tra gli operatori del settore, ha raggiunto il livello massimo dal 2010” – commenta Elio Milantoni, Partner di Deloitte Financial Advisory Services e M&A leader

Le previsioni in merito alla congiuntura economica, invece, mostrano un’aspettativa di stabilità confermata da parte del 51,4% degli operatori. Cresce inoltre di 3,8 punti rispetto alla precedente edizione della Survey la quota degli intervistati che prevede un miglioramento della situazione economica. La maggioranza degli investitori intervistati si mostra fiduciosa circa una possibile fine degli effetti della crisi economica nel mercato del PE entro i prossimi 12 mesi.

“Il valore dei portafogli PE sarà, ad avviso dell’81,1% degli intervistati, in aumento rispetto ai valori di acquisto. Questo dato, per il settimo semestre consecutivo, mostra un segnale di costante rafforzamento del settore – commenta Elio Milantoni. Riguardo agli obiettivi di rendimento (IRR) giudicati accettabili, la maggioranza degli operatori (75,6%) colloca le aspettative nella fascia intermedia (15%-25%)”.

Le operazioni di LBO si confermano la tipologia di maggior interesse (50,0% degli intervistati), seguite da operazioni di Capital Expansion e di supporto a MBO/MBI (entrambi confermati dal 19,4% degli intervistati). Inoltre è in aumento l’interesse verso settori come Chimico, Servizi non finanziari e Lusso (rispettivamente +4,7, +3,0 e +2,8 punti rispetto al semestre precedente). Si riduce invece il focus sui settori Agricoltura ed Elettronica (entrambi –3,8 punti rispetto al secondo semestre 2017).

Il campione degli investitori intervistati si divide esattamente a metà tra coloro secondo i quali i valori di cessione saranno in crescita rispetto al secondo semestre 2017 (passando da 47,4% a 50,0%) e coloro che invece prevedono una sostanziale continuità, a conferma delle aspettative positive circa il contesto macroeconomico

Si prevede una crescita delle exit tramite Secondary Buyout (indicate dal 42,4% degli intervistati, in crescita di 10,8 punti rispetto al semestre scorso), con un deciso aumento della quota degli operatori che segnalano la quotazione come possibile strategia di disinvestimento (da 0,0% a 12,1%).

È attesa una diminuzione dei finanziamenti ottenuti da banche commerciali, accompagnata da una decisa crescita di syndication financing e fonti di finanziamento alternative. “Le aspettative di struttura finanziaria dei nuovi deal mostrano una leggera crescita della preferenza per strutture finanziarie più equilibrate” osserva Elio Milantoni. 

Il 63,6% degli intervistati prevede, infatti, di finanziare i propri investimenti futuri con una quota di equity compresa tra il 41,0% ed il 60,0%”.

In leggero aumento gli spread medi applicati ai finanziamenti richiesti: gli operatori di PE intervistati che dichiarano di essersi finanziati con uno spread sull’Euribor superiore i 300 basis points aumentano di 5,6 punti rispetto al semestre precedente (da 11,1% a 16,7%).
 

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