Deloitte TMT Predictions 2018 È stato salvato
Previsioni
Deloitte TMT Predictions 2018
Per la realtà aumentata previsti 1 miliardo di utenti, e decine di migliaia di app pronte per l’effetto WOW
Le TMT Predictions contengono i risultati delle analisi di Deloitte in merito ai principali trend che interesseranno a livello globale i settori Technology, Media e Telecommunications nel breve e nel medio periodo.
Key findings
- Nel 2018 si diffonderanno decine di migliaia di app di Realtà Aumentata, oltre 1.000.000.000 di possessori di smartphone creeranno almeno un contenuto di Realtà Aumentata (AR) e 300.000.000 di utenti li creeranno mensilmente e li condivideranno almeno una volta a settimana, obiettivo? Soprattutto l’effetto WOW su foto e video!
- Nel 2018 circa il 45% delle persone sarà consapevole di essere dipendente dal proprio smartphone e cercherà di limitarne l’uso ma non in modo indiscriminato. Continueremo ad “abusare” dello smartphone durante il giorno, ma inizieremo a limitarne l’uso per non essere distratti quanto guidiamo, dormiamo, camminiamo, ceniamo o parliamo con altre persone.
- All’apparenza simile ma all’interno super tecnologico, lo smartphone del futuro vanterà funzionalità di Intelligenza Artificiale sempre più avanzate che ad esempio capiranno cosa vogliamo scrivere (predictive text), dove vogliamo andare (ruote suggestion) e ci tradurranno le lingue straniere (translation apps).
- I contenuti Live genereranno $545 miliardi di ricavi nel mondo, sebbene solo l’1,5% sarà su piattaforme digitali. Nonostante la crescita del video on demand, la distribuzione di contenuti Live resta più importante che mai.
- Nelle case del futuro niente più fili e linee fisse. Nel 2018 cresce la proporzione di persone che lasciano il telefono fisso e a favore della connessione “Mobile-Only”, il loro numero è destinato a crescere con la diffusione delle nuove reti 5G.
- Finalmente arriva la connessione in volo, nel 2018 potremo collegarci via wifi navigando il web anche ad alta quota!
Realtà aumentata: al culmine della digitalizzazione
Oltre un miliardo di utenti possessori di smartphone creeranno contenuti a realtà aumentata (AR) almeno una volta nel 2018.
Decine di migliaia di applicazioni che incorporano funzionalità di Realtà Aumentata (AR) diventeranno disponibili nel corso dell'anno e miliardi di utenti avranno scaricato un'app o un aggiornamento del sistema operativo che incorpora la capacità di creazione di contenuti AR. Deloitte Global prevede che le funzionalità di AR saranno un elemento chiave per differenziarsi sul mercato delle telecomunicazioni; per diverse tipologie di app (social network, messaggistica, shopping, giochi, navigazione) la realtà aumentata sarà un importante driver che influenzerà le scelte dei consumatori nell’acquisto del loro prossimo smartphone. L'impatto più significativo sarà la creazione di contenuti multimediali a realtà aumentata: sarà possibile fotografarsi con il proprio cantante preferito o registrare video trasponendo i soggetti in un luogo a piacere. Anche il mondo del gaming sarà influenzato dalla AR, così come sarà possibile simulare l’arredamento del proprio appartamento prima di comprarlo!
Creare contenuti in modalità AR richiede però alta definizione e potenza di calcolo. Le previsioni non deludono: infatti, entro la fine del 2018, più di 100 milioni di smartphone includeranno sensori di profondità e infrarossi - fornendo maggiore accuratezza nella scansione di oggetti 3D e in condizioni di luce scarsa - e circa 800 milioni di smartphone disporranno di un sistema operativo con supporto AR dedicato ed hardware sufficientemente potente per consentire l’utilizzo di applicazioni di AR, ponendo le condizioni per la diffusione della Realtà Aumentata.
Il futuro dello smartphone: l'era dell'innovazione “invisibile”
All’apparenza, lo smartphone del futuro non sarà così diverso da quello attuale, ma vanterà funzionalità sempre nuove e tecnologie sempre più avanzate
Deloitte Global prevede che entro la fine del 2023 l’espansione degli smartphone tra gli adulti nei paesi sviluppati supererà il 90%, un aumento di cinque punti percentuali rispetto al 2018. Le vendite raggiungeranno gli 1,85 miliardi nel 2023, confermando lo smartphone come principale fonte di accesso ai servizi digitali. Negli ultimi 10 anni, gli smartphone hanno ridefinito il modo in cui le persone vivono e interagiscono tra loro; nei prossimi cinque, è probabile che cambieremo il nostro modo di lavorare e interagire con la nostra casa. Lo smartphone del 2023 dovrebbe offrire prestazioni superiori e una vasta gamma di applicazioni catapultandoci così nell’era dell’”Internet of Everything”. Grazie a connettività avanzata 5G, processori high performance e sensori di ultima generazione sarà possibile abilitare nuovi servizi digitali basati su tecnologie di Intelligenza Artificiale (AI) e Realtà Aumentata (AR).
La maggior parte dei modelli disponibili nel 2023 saranno probabilmente dotati di un singolo schermo touch screen rettangolare ad alta definizione da 5 o 6 pollici e di due telecamere, peseranno da 130 a 200 grammi e avranno una batteria agli ioni di litio con una capacità approssimativamente simile a quella degli smartphone di oggi: i prossimi 5 anni saranno contrassegnati da un’innovazione “invisibile”.
Smartphone che passione, ma sempre più fonte di distrazione.
Nel 2018 quasi un utente su due sarà consapevole di essere dipendente dal proprio smartphone e cercherà di limitarne l’uso. Nonostante ciò, lo schermo del telefono continuerà ad essere al centro dell’attenzione.
Lo smartphone del 2018 potrà essere considerato il “coltellino svizzero” delle comunicazioni; un concentrato di tecnologie a portata di click, che sostituisce decine di dispositivi che hanno fatto la storia degli ultimi 10 anni. Sebbene la maggior parte degli adulti di ogni età si dimostri soddisfatta di usare assiduamente, anche centinaia di volte al giorno, il proprio telefono, Deloitte prevede che nel 2018 in molti saranno preoccupati del sonno perso e della distrazione nel passeggiare e nel chiacchierare a causa dello smartphone. Consapevole della propria “dipendenza da smartphone”, quasi un adulto su due cercherà di limitarne l’uso. Nonostante ciò, negli anni a seguire il numero di “sguardi allo schermo” aumenterà ancora, complice anche la migrazione su piccolo schermo di contenuti multimediali e dell’e-commerce. Invece, l’obiettivo del 2018 per produttori di telefoni, sviluppatori di software e di app e operatori di rete dovrebbe essere di collaborare per aiutare i consumatori a controllare l’uso dello smartphone, migliorando la qualità della vita e, in alcuni casi, salvando delle vite: negli Stati Uniti, il sito web del Department of Motor Vehicles fornisce un elenco di app per aiutare a non distrarsi alla guida. Per ora solo il 4% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare app per misurare o limitare l'utilizzo dello smartphone.
Machine Learning: cinque driver per uno sviluppo di lungo periodo
Entro il 2020 il numero di applicazioni del Machine Learning quadruplicherà rispetto al 2017, grazie a cinque principali driver di sviluppo.
Nonostante l’entusiasmo per il Machine Learning e le previsioni di costante crescita per gli investimenti nelle tecnologie cognitive, la maggior parte delle aziende che ne fa uso ha un ridotto numero di implementazioni e progetti pilota in corso. La scarsità di professionisti “Data Scientist” qualificati e la presenza di piattaforme e strumenti di lavoro non ancora maturi sono solo alcuni dei fattori che inibiscono la diffusione del Machine Learning. All’interno di questo scenario, Deloitte ha però identificato cinque principali driver che consentiranno di favorire il progresso dell’apprendimento automatico all’interno delle realtà aziendali, rendendo il Machine Learning una tecnologia di larga diffusione nel lungo periodo: automazione delle attività di Data Science; riduzione dei dati necessari per i modelli di apprendimento; hardware in grado di accelerare gli algoritmi predittivi; maggiore comprensibilità degli algoritmi di apprendimento e dei risultati, implementazione di algoritmi “embedded” all’interno di dispositivi mobili. Le previsioni permettono di affermare che nel 2018 il numero di applicazioni del Machine Learning raddoppierà rispetto al 2017 e quadruplicherà entro il 2020, arrivando a generare un giro d’affari di oltre i 50 miliardi di dollari.
I contenuti Live continuano a prosperare nel mondo digitale
Nel mondo digitale, la distribuzione dei contenuti Live dimostra di essere più vibrante che mai, nonostante la ricchezza dell’offerta on demand.
Sebbene ci troviamo nell’era in cui il mantra del mondo digitale è rappresentato dal “cosa vuoi, quando vuoi, dove vuoi”, il modo in cui la maggior parte dei consumatori preferisce approcciarsi al servizio offerto è ancora “adesso”, trainato dall’entusiasmo e dalla comodità garantiti dalla distribuzione Live. Sotto molti aspetti il digitale ha reso i contenuti Live, diffusi attraverso TV, Streaming, Radio, Cinema, Eventi e Performance Live, molto più coinvolgenti e redditizi. Deloitte prevede che nell’anno 2018 questo mercato possa raggiungere, a livello globale, ricavi pari a 545 miliardi di Dollari, a cui contribuiranno per il 98,5% i settori tradizionali, trainati dalla TV (mediante pubblicità e sottoscrizioni). Complici nel favorire la crescita sono gli espedienti offerti da tool digitali per aumentare l’attrattività del live: schedulazione intelligente dei contenuti secondo le preferenze dei consumatori, funzionalità di reminder degli eventi, spazio per la condivisione dell’esperienza vissuta, esclusività dei contenuti per una cerchia ristretta di utenti.
Media digitali: la prescrizione della sottoscrizione
Le sottoscrizioni di servizi offerti online continueranno ad aumentare, ma lentamente. Solo Tv, Film e Musica trainano per ora la crescita del mercato dei media digitali.
Il numero complessivo delle sottoscrizioni a media digitali registrerà nel 2018 una crescita minima del 20%, continuando a sviluppare un costante incremento sul medio periodo. Questo si evince dalle stime di Deloitte, che da un lato sottolinea uno sviluppo positivo del settore ma dall’altro invita ad analizzare più in profondità questi numeri. Infatti, escludendo i servizi legati a TV, Film e Musica, sono solamente nell’ordine delle decine di milioni gli utenti iscritti ad altri servizi online-only. Il margine di crescita è ancora notevole e, per dargli un impulso, i fornitori potrebbero puntare a rendere concreti i servizi online-only: identificarsi con la copertina del libro o con la testata del giornale che portiamo sotto il braccio, sono alcuni degli aspetti che ancora rendono la stampa più attraente di un e-reader o di un abbonamento a un giornale digitale.
Consumatori allergici ai messaggi pubblicitari on line: crescono i metodi per bloccarli
Sempre più numerosi i consumatori che adotteranno misure per limitare i messaggi pubblicitari on line attraverso l’utilizzo di software e sistemi dedicati.
Si stima che la percentuale di persone “Adlergiche” - consumatori di contenuti media che, “allergici all’advertising”, adotteranno misure per bloccare i messaggi pubblicitari - aumenterà di un punto percentuale nel 2018. Ciò soprattutto grazie ai sempre più diffusi software e sistemi per limitare la comparsa di contenuti pubblicitari online, che si stanno diffondendo rapidamente e che continueranno a crescere a ritmi sostenuti nel 2018. L’effetto potrebbe essere amplificato dall’introduzione, attesa da parte di un noto web browser, di un software incorporato, senza necessità di scaricare moduli aggiuntivi, che limiterà l’apparizione dei contenuti pubblicitari, bloccando quelli non conformi agli standard prescritti dalla Better Ads. Nel 2018 crescerà anche il numero di coloro che decideranno di sottoscrivere abbonamenti a servizi On Demand, spinti dalla loro caratteristica di essere privi di contenuti pubblicitari.
Nessuna svolta nei trend di evoluzione della TV per i giovani tra i 18 e i 24 anni
In linea con i trend degli ultimi anni, nel 2018 e nel 2019 la visione della TV tradizionale da parte di giovani tra i 18 e i 24 anni subirà una riduzione che oscilla tra il 5% e il 15% per anno.
Deloitte stima che nei prossimi anni non si registrerà un collasso nell’utilizzo della TV tradizionale da parte dei giovani. Le percentuali di declino saranno sostanzialmente in linea con quelle degli ultimi anni, oscillando tra il 5% e il 15%. Si prevede che i giovani tra i 18 e i 24 anni vedranno in media tra gli 80 e i 120 minuti di TV al giorno. Questi trend potrebbero mantenersi sullo stesso livello anche negli anni successivi, fino alla saturazione della domanda dei contenuti alternativi alla TV tradizionale, quali lo streaming su computer e smartphone, i social media e i servizi video On Demand. Nessuna svolta è prevista: l’utilizzo di contenuti alternativi alla TV su computer e smartphone è già talmente diffuso che non è possibile una crescita, a discapito della TV tradizionale, a ritmi ancora più sostenuti. Anche nella tipologia dei contenuti TV di cui usufruiscono i giovani non sono previsti grandi cambiamenti, con un mix omogeneo tra diversi generi di programmi e una particolare predilezione per gli eventi sportivi live.
Il fenomeno “Mobile-Only”: il wireless a casa è più diffuso di quanto si pensi
Nelle case del futuro niente più fili e linee fisse. Il definitivo sorpasso delle tecnologie “wired”.
Secondo Deloitte, entro il 2022 aumenterà del 30-40% la popolazione che non avrà in casa alcuna connessione dati via cavo, ma utilizzerà la sola tecnologia Wi-Fi per navigare in Internet, mediante dispositivi mobili o accessi wireless fissi. In Nord America, il fenomeno del Mobile-Only avrà ampia diffusione già nel 2018, con il 20% di coloro che hanno accesso ad internet si connetterà da casa utilizzando solo i dispositivi mobili. Diverse sono le ragioni che motivano tale tendenza: reddito, età, stile di vita o utilizzo di reti migliori e più veloci con pacchetti di dati più ampi. Il Mobile-Only, inoltre, sarà facilitato dal lancio delle tecnologie di connessione 5G, previste a partire dal 2020, e dalle evoluzioni degli studi riguardo alle cosiddette “onde millimetriche” che consentiranno la connessione tramite Wi-Fi a più ampio raggio.
Allacciate le cinture: la connettività in volo decolla!
Finalmente arriva la connessione in volo. E sarà possibile anche chiamare!
Deloitte prevede che nel 2018 un miliardo di voli per passeggeri (circa un quarto del totale annuo) avverrà su aeromobili dotati di connettività in volo (IFC-In-Flight Connectivity). L’aumento su base annua dell’utilizzo dell’IFC è previsto nella misura del 20% e riguarderà sia la connessione dati sia le comunicazioni vocali. I miglioramenti nella ricezione del segnale, con l’utilizzo simultaneo di più antenne, consentiranno di rendere il servizio più appetibile per i consumatori. Deloitte prevede che gli introiti per le aziende saranno di circa 1 miliardo di dollari, generati sia in modo diretto, tramite la vendita di offerte per la connessione in volo, sia in modo indiretto, tramite l’aumento della clientela attratta dal servizio. Il bisogno di connessione sembra così forte da essere ritenuto prioritario rispetto a molti altri servizi: un sondaggio ha rilevato che ben il 54% dei rispondenti sceglierebbe il Wi-Fi all’interno di una vasta gamma di servizi in volo, quasi il triplo rispetto a quelli che preferirebbero l’acquisto di un pasto (19%).